Il Parlamento francese ha approvato la risoluzione promossa da En Marche e sostenuta dal governo con la quale si assimila l’antisionismo all’antisemitismo. Un testo controverso, senza valore vincolante, che ha incontrato l’opposizione di diversi deputati in seno allo stesso partito di governo: a dare il via libera sono stati solo 154 deputati (principalmente En Macrhe e Les Republicains), mentre contro si sono schierati in 72 e 43 si sono astenuti. Il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ha accolto con favore questo voto, definendolo “un forte gesto simbolico”, che indica “le cose che faremo per eliminare l’odio”. Proprio oggi e’ stata scoperta la profanazione di 107 tombe del cimitero ebraico di Westhoffen, vicino Strasburgo, imbrattate di svastiche. Tra i contrari, alla vigilia del voto si e’ schierato contro la risoluzione anche un collettivo di 127 intellettuali, ebreie non, convinti che sia “altamente problematico” assimilare l’antisionismo all’antisemitismo, preoccupati che questo possa essere usato per colpire chi critica Israele, organizzazioni per i diritti umani incluse. La risoluzione inoltre riprende la definizione di antisemitismo stabilita dall’Alleanza internazionale della memoria dell’Olocausto (IHRA), gia’ convalidata dal Parlamento europeo e da 20 Paesi, tra cui 16 dell’Ue, e sostenuta dal presidente francese Emmanuel Macron. Soddisfazione e’ stata espressa dal ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che ha promesso di “continuare ad agire affinche’ altri Paesi capiscano e sostengano la definizione di anti-Israelee odio verso Israelecome antisemitismo”. Questa, ha aggiunto, “e’ un passo importante nella battaglia contro l’antisemitismo e mi appello ad altri Paesi perche’ seguano le orme francesi”.