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    Firmato accordo tra Israele, Egitto e Unione Europea per l’esportazione di gas naturale

    Ieri Israele, Egitto ed Unione Europea hanno firmato al Cairo uno storico memorandum d’intesa per l’esportazione del gas naturale. Israele esporterà per la prima volta il proprio gas in Europa. L’accordo è stato siglato in una conferenza stampa congiunta insieme al capo della Commissione europea Ursula Von der Leyen e al ministro del Petrolio egiziano Tarek el-Molla.

     

    Grazie a questo storico accordo aumenteranno le vendite di gas naturale liquefatto ai paesi dell’UE, che mirano a ridurre la dipendenza dalla Russia a seguito delle sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. Israele invierà il proprio gas in l’Egitto verso il terminale GNL che si trova nel Mediterraneo, a quel punto verrà inviato nelle strutture per la liquefazione e successivamente esportato via mare attraverso delle navi cisterna.

     

    “Questo è un momento straordinario, uno stato piccolo come Israele sta diventando un attore significativo nel mercato energetico globale”, ha affermato il ministro dell’Energia israeliano Karine Elharrar, che ha evidenziato anche la crescente cooperazione tra Egitto e Israele. “Questa è una dimostrazione del fatto che nella nostra regione non ci siano solo forze negative come la divisione e il conflitto”, ha sottolineato. 

     

    “Accolgo con grande favore la firma di questo storico accordo” ha dichiarato la Von der Leyen spiegando come l’accordo faccia parte degli sforzi dell’Europa di diversificare le fonti energetiche, importando idrocarburi da “altri fornitori affidabili”, come nel caso di Israele ed Egitto.

     

    El-Molla ha descritto l’accordo come “un’importante pietra miliare”, aggiungendo inoltre che il memorandum porterà a un’ulteriore cooperazione tra i membri dell’East Mediterranean Gas Forum, che comprende Giordania, Israele, Cipro, Grecia, Egitto, Autorità Palestinese, Francia e Italia.

     

    Secondo una stima del canale israeliano Channel 12, l’accordo inizialmente dovrebbe portare alle casse statali 1 miliardo di shekel all’anno (circa 290 milioni di dollari).

     

    Il protocollo riconosce il ruolo chiave che ha il gas naturale nell’economia energetica dei paesi dell’UE fino al 2030, momento in cui il suo consumo dovrebbe diminuire gradualmente fino al 2050, così da raggiungere l’obiettivo di emissioni zero fissato a seguito della Cop26. Inoltre, è prevista una clausola in base alla quale l’Unione Europea incoraggerà le società europee a partecipare a gare d’appalto e investimenti in progetti di esplorazione e produzione di gas naturale sia in Israele che in Egitto.

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