“Abbiamo deciso di includere quello che è successo il 7 ottobre nella prossima stagione di Fauda”. Lo ha affermato la produttrice Liat Benasuly Amit al quotidiano ebraico inglese Jewish Chronicle, che l’ha intervistata in merito alla quinta stagione della acclamata serie israeliana e quanto accaduto in questi mesi di guerra. “Siamo nella fase di scrittura ora, che richiede circa un anno” ha spiegato.
Gli attacchi del 7 ottobre e la successiva guerra hanno fatto capire a Benasuly Amit come la realtà abbia superato le trame più oscure di Fauda. “Nella terza stagione avevamo un’idea per qualcosa di simile agli attacchi del 7 ottobre, ma sembrava irrealistico” ha ammesso la produttrice, che insieme al resto del team di Fauda, è stato colpita direttamente dalla tragedia e dalla guerra che ne è seguita, come nel caso di Idan Amedi, “uno dei primi a offrirsi volontario dopo il 7 ottobre”. “Sono stata in contatto con lui, ero molto preoccupata. L’8 gennaio Amedi è rimasto gravemente ferito in un’esplosione che ha ucciso sei dei suoi commilitoni. È arrivato in ospedale gravemente ustionato e a malapena riconoscibile. Si sta riprendendo e starà bene, ma ci vorrà un po’. Ha davanti a sé una lunga riabilitazione” ha aggiunto la produttrice, che ha confermato la presenza dell’attore nella prossima stagione.
La famiglia di Fauda però è stata anche colpita da un lutto: lo scorso 11 novembre, il direttore di produzione Matan Meir, 38 anni, è stato uno dei quattro soldati del 697° battaglione uccisi in un pozzo con trappole esplosive vicino a una moschea nella zona di Beit Hanoun, nel nord di Gaza. “È stato doloroso” ha aggiunto Benasuly Amit, che ha sottolineato come fosse “un ragazzo davvero straordinario”.
Benasuly Amit ha ammesso che non sa come reagirà il pubblico a livello internazionale alla nuova stagione, ma ha confermato che gli eventi del 7 ottobre faranno parte della trama. “Dobbiamo mostrare cos’è stato per noi, sarà la stagione più dura fino ad ora” ha concluso.