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    Estate: bimbi in vacanza, il menu dei pediatri per evitare chili di troppo

    Roma, 16 lug. (AdnKronos Salute) – Con l’arrivo dell’estate il menu di luglio e agosto per i bimbi non prevede solo bagni al mare e divertimento, ma anche strappi alla regola sul fronte alimentare. Per fornire ai genitori utili consigli su quali alimenti dovrebbero trovare posto in tavola per il corretto sviluppo dei figli, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) ha stilato un decalogo per evitare che i piccoli arrivino sui banchi di scuola con qualche chilo di troppo.

    I pediatri raccomandano innanzitutto si portare con sé tanta acqua se si decide di passare molte ore in spiaggia o fuori casa, e se la giornata si presenta calda e umida. Se poi in una bottiglia da un litro e mezzo si aggiunge il succo di mezzo limone – suggeriscono – l’acqua disseta ancora di più, poiché i sali minerali reintegrano quelli persi con il sudore. Evitare invece aranciate o la bibite a base di cola, poco dissetanti per l’alta concentrazione di zucchero. Inoltre, la caffeina contenuta nelle bibite gusto cola può provocare disidratazione, pericolosa per chi vuole trascorrere giornate sotto il sole.

    Gli esperti dicono no anche ai tè confezionati, troppo ricchi di zucchero e calorie. Il tè – precisano – è un’ottima bevanda che con i suoi flavonoidi ci protegge dai danni dei radicali liberi, e possiamo prepararlo addolcendolo con poco zucchero e tanto succo di limone. Quanto ai succhi di frutta, possono diventare un buono spuntino di emergenza – proseguono i pediatri – ma non sono comunque sostituti della frutta o dell’acqua perché, pur contenendo vitamine, sono ricchi di zuccheri che li rendono poco dissetanti e iperglicemizzanti.

    A pranzo gli specialisti Sipps sconsigliano piatti elaborati come pasta al forno o timballi, spesso ricchi di grassi che rallentano la digestione e creano sensazione di pesantezza. Un panino – dicono – può diventare un buon pasto, a patto che il pane sia fresco e non condito e riempito di tanta verdura, con qualche fetta di prosciutto o arrosto di tacchino o mozzarella o uovo sodo.

    Un ottimo piatto può essere la classica insalata di riso. Il riso infatti è ricco di amido, carboidrato molto digeribile. Se nelle insalate di riso o di pasta sono stati aggiunti del tonno, del prosciutto o del formaggio – osservano gli esperti – abbiamo preparato dei piatti unici che, oltre ai carboidrati, forniscono anche proteine. Un secondo, perciò, sarebbe di troppo. Evitare carne panata fritta come può essere quella confezionata, ma anche quella fatta in casa, poiché troppo ricca di grassi. Anche le frittate sono sconsigliate in spiaggia: le uova richiedono infatti una lunga digestione.

    Non è comodo né igienico portarsi da casa verdure cotte o insalate – avvisano poi i pediatri – Una valida alternativa possono essere ortaggi come cetrioli, da sbucciare sul momento, o finocchi. Sono ricchi di acqua e di potassio con pochissime calorie. Ottimi come spuntino o da mangiare durante il pranzo. Frutta in abbondanza, perfetta sia come spuntino che a fine pasto, ricca di acqua, vitamine, minerali, fibra e fitonutrienti, priva di controindicazioni.

    “Insieme ai cereali e a un’adeguata assunzione di acqua – evidenzia Giuseppe Di Mauro, presidente Sipps – la frutta e la verdura costituiscono le basi della piramide alimentare. Se ne devono assumere ogni giorno e 2-3 volte al giorno, scegliendo frutta e verdura fresca di stagione che vanno consumate con la buccia che fornisce fibra, e a pezzi, a morsi perché ciò contribuisce ad aumentare il senso di sazietà”.

    “Ogni giorno – aggiunge il pediatra – bisogna introdurre una quota di calcio pari a quanto raccomandato per età del bambino, che si ottiene assumendo latte e latticini: dal latte parzialmente scremato allo yogurt naturale con l’aggiunta di frutta fresca, fino ai formaggi freschi”.

    “Il mio consiglio – raccomanda Andrea Vania, dirigente di I livello e responsabile del Centro di dietologia e nutrizione pediatrica del Dipartimento di pediatria della Sapienza Università di Roma – è quello di coinvolgere i bambini nella spesa, non tanto per consentire loro di comprare le merendine che preferiscono, ma perché siano loro a suggerire di provare un pesce o una verdura che non hanno mai provato. Coinvolgiamoli anche in cucina: questo è un punto importante, che spesso viene dato come indicazione comportamentale anche nel trattamento dell’obesità”.

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