Esposto il Mein Kampf di Adolf Hitler nello stand dell’editore giordano Al Ahlia alla Fiera Internazionale del Libro a Doha, in Qatar. A renderlo noto Shimon Samuels, direttore delle relazioni internazionali del Simon Wiesenthal Center.
“Questo è l’ottavo anno di monitoraggio delle pubblicazioni antisemite in sette fiere arabe del libro, anno in cui la maggior parte di esse ha rispettato lo spirito degli Accordi di Abramo” ha affermato Samuels in un comunicato. Ciò non è valso, però, per il Qatar, che aveva già esposto una rassegna di libri antisemiti alla Buchmesse di Francoforte.
Scritto nel 1923 da Adolf Hitler, durante la sua detenzione nel carcere di Landsberg per la condanna del fallito colpo di Stato di Monaco, Mein Kampf è considerato il manifesto del nazismo. L’opera rappresenta la summa ideologica di Hitler, in cui egli enuncia le origini dell’antisemitismo, l’ideologia dello sterminio nazista e i piani futuri per la Germania.
Samuels ha sottolineato come questo libro sia un ripugnante simbolo di genocidio e di antisemitismo, che ha influenzato milioni di persone a rivoltarsi contro la popolazione ebraica europea.
Alla Fiera, che si concluderà il prossimo 23 gennaio, partecipano diverse Ambasciate, tra cui quella degli Stati Uniti come ospite d’onore, che, in questa occasione, celebra i 50 anni di relazioni bilaterali con il Qatar.
“Chiediamo al ministro della Cultura del Qatar, SE Salah bin Ghanem Al Ali – ha detto Samuels nella nota – di eliminare il Mein Kampf, rimuovere dalla Fiera i trasgressori e, pertanto, informare l’ospite d’onore, gli Stati Uniti”.