Il Sultanato dell’Oman ha accolto positivamente l’annuncio dell’istituzione di relazioni bilaterali tra Bahrein e Israele fatta venerdì scorso dalla Casa Bianca.
Da quando gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato il 13 agosto un accordo con Israele, sotto l’egida degli Usa, si è progressivamente allargato il fronte dei paesi arabi favorevoli all’accordo.
Contrari rimangono, chiusi su posizioni ideologiche, oltre ai palestinesi che vedono perdere la loro centralità che per decenni ha bloccato ogni tentativo di pacificazione di Israele con gli altri paesi del Medio Oriente, Iran, Turchia, Siria e Libano.
La normalizzazione dei rapporti con Israele è stata addirittura dichiarata “Haram”, ovvero proibito secondo l’Islam. E’ quanto si legge in una fatwa, editto religioso, scritta dalla guida spirituale degli sciiti in Bahrein, Sheikh Isa Qassim. ”Qualunque normalizzazione dei rapporti con il regime sionista rappresenta un tradimento della Ummah islamica”, la comunità dei musulmani nel mondo, e ”un allontanamento rispetto alla religione di Dio”, scrive il religioso. ”Il silenzio dell’Ummah islamica rispetto alla normalizzazione dei rapporti è un altro tradimento e un crimine contro i musulmani”, ha aggiunto, definendo gli accordi con Israele ”un modo per condannare l’Islam e il mondo musulmano”. “La normalizzazione dei rapporti con il regime sionista è un modo chiaro per eliminare la questione palestinese”, ha proseguito Sheikh Qassim. ”La normalizzazione dei rapporti è un modo crudele di riconoscere il regime sionista e di legalizzare la sua sopravvivenza, oltre alla sua dominazione del mondo arabo e musulmano”, ha detto.
Un divieto analogo era già stato emesso i giorni scorsi dalle autorità religiose dell’Iran.