Nel 2018 nel mondo sono stati uccisi più ebrei che in ogni altro anno nei passati decenni. Lo rivela l’annuale Rapporto del Centro Kantor dell’Università di Tel Aviv diffuso in occasione di ‘Yom Ha-Shoah‘ che ricorda in Israele l’Olocausto. Il Rapporto – redatto insieme all’European Jewish Congress – mostra anche una crescita nel numero degli “incidenti” antisemiti definiti dal Centro stesso come “violenti e gravi”: 387 nel 2018 con una crescita del 13% rispetto agli anni passati.
Il numero piu’ alto di episodi violenti contro gli ebrei, oltre 100, si registra negli Usa, seguito dal Regno Unito con 68, dalla Francia e dalla Germania (+13%) con 35 casi ciascuno e dal Canada con 20.
“Come si è visto nella seconda sparatoria di massa in una sinagoga degli Usa, molte parti del mondo non sono più luoghi sicuri per gli ebrei, come si pensava in passato” ha detto Kantor aggiungendo che tra gli ebrei aumenta “il senso di emergenza in vari paesi”. “E’ chiaro – ha detto Kantor – che l’antisemitismo non e’ piu’ limitato al triangolo islamista di estrema sinistra, estrema destra e radicale ma e’ diventato mainstream e spesso accettato dalla societa’ civile. Rappresenta – ha concluso nella sua relazione – un chiaro pericolo non solo per gli ebrei ma per la societa’ nel suo complesso. L’antisemitismo e’ il comune denominatore che unisce gli estremisti all’intero spettro politico, come parte della loro politica di intolleranza che mette tutti in pericolo”.