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    Coronavirus. Polemiche e accuse tra palestinesi su emergenza economica

    L’Autorita’ Nazionale Palestinese ha accusato Hamas di utilizzare l’emergenza coronavirus per guadagnare consensi in Cisgiordania. Nelle scorse settimane le forze dell’ordine palestinesi hanno arrestato diversi attivisti di Hamas che erano stati sorpresi a distribuire denaro o pacchi di cibo a persone bisognose, soprattutto ad Hebron. Tra gli arrestati vi e’ anche Fadeel Jabareen, capo della Societa’ Islamica di Carita’, una organizzazione no profit, sospettata di essere affiliata ad Hamas. La moglie di Jabareen ha scritto in un post su Facebook che suo marito e’ stato arrestato ingiustamente perche’ stava solo cercando di aiutare persone in difficolta’, soprattutto bambini. Oltre a Jabareen la polizia ha arrestato anche Eyad Nasser nella citta’ settentrionale di Tulkarem. Anche Nasser e’ sospettato di far parte di Hamas. 

    Sin dall’inizio della crisi dovuta alla pandemia di coronavirus, l’Autorita’ nazionale palestinese aveva stabilito che solo le organizzazioni e gli enti che fanno capo a Fatah, il principale partito alla guida del governo palestinese, potevano occuparsi di assistere la popolazione fornendo loro eventualmente aiuti, distribuendo cibo e medicine. Questa posizione e’ stata fortemente criticata da Hamas. “Il lavoro connesso agli aiuti e alla carita’ e’ limitato solo a chi appartiene a Fatah?”, ha dichiarato Wasfi Qabaha, rappresentante di Hamas nei Territori palestinesi, “la distribuzione di cibo e aiuti alla gente ora e’ dunque diventato un crimine?”. “L’autorita’ nazionale palestinese – ha confermato Omar Abu Rmaileh, un Imam di Hebron – vuole che nessun altro, a parte Fatah, sia coinvolto nelle operazioni di aiuto alla gente locale”. 

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