Il Wall Street Journal ha rivelato che Alice Wairimu Nderitu, Consigliere speciale delle Nazioni Unite, è stata rimossa dal suo incarico, dopo aver stabilito che le azioni a Gaza non rientrano nella definizione di genocidio. L’ultima parola sul suo licenziamento spetterà al Segretario Generale Antonio Guterres, che ha l’autorità di rinnovare o interrompere i contratti dei dipendenti delle Nazioni Unite.
L’ONU ha prontamente smentito la notizia, affermando che Wairimu Nderitu lascerà l’incarico solo alla scadenza del suo contratto, rifiutando categoricamente qualsiasi collegamento con le sue decisioni in merito al genocidio. In una dichiarazione le Nazioni Unite hanno affermato che “il genocidio è rigorosamente definito nel diritto internazionale e qualsiasi determinazione legale è presa da organi giudiziari appropriati”.
Alice Wairimu Nderitu è una mediatrice affermata e conosciuta da tempo. La biografia ONU la descrive come una “voce riconosciuta nel campo della costruzione della pace e della prevenzione della violenza”. La donna ha ricoperto questo ruolo dal 2020 e il suo mandato è stato caratterizzato da uno studio attento sui crimini dell’umanità. Tuttavia, ora potrebbe esser licenziata perché, sin dall’inizio del conflitto, è rimasta ferma nella sua convinzione che la guerra di Israele contro Hamas non sia un genocidio.
Nel 2022 il suo ufficio aveva pubblicato un documento guida che indagava “quando riferirsi a una situazione come genocidio'”. Il rapporto osservava che i funzionari delle Nazioni Unite dovrebbero “aderire all’uso corretto” del termine a causa delle sensibilità politiche e legali che lo circondano e “del suo frequente uso improprio nel riferirsi a crimini gravi e su larga scala commessi contro determinate popolazioni”.
Il suo articolo spiega che il termine “genocidio” è stato coniato nel 1944 dall’avvocato polacco Raphael Lemkin per descrivere i massacri di interi gruppi etnici con l’intenzione di eliminarli. Tale definizione, ha affermato Wairimu Nderitu, include la Shoah, il genocidio dei Tutsi da parte degli Hutu in Ruanda, il massacro serbo dei musulmani bosniaci e potrebbe includere le uccisioni etniche che si stanno verificando ora in Sudan, ma non comprende quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza.