“Non accetteremo che i nostri cittadini o i nostri soldati siano colpiti e non accetteremo il progetto di missili di precisione di Hezbollah sul territorio libanese”. E’ quanto ha detto il capo di Stato maggiore dell’Esercito israeliano, generale Aviv Kohavi, nell’incontro che ha avuto la scorsa settimana, il primo da quando si è insediato nel gennaio scorso, con il comandante di Unifil, il generale Stefano Dal Col. L’incontro è avvenuto dopo che dalle postazioni di Hezbollah nel sud del Libano sono stati sparati missili anticarro di precisione verso il confine con Israele. Nessuno è rimasto ferito e lo Stato ebraico ha risposto con un centinaio tra bombe e proiettili d’artiglieria contro le postazioni del filoiraniano ‘Partito di Dio’.
“Il Libano e Unifil – si legge in una nota dell’Esercito israeliano – devono mettere fine al progetto iraniano e di Hezbollah di missili di precisione e attuare pienamente la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che nel 2006 mise fine a 34 giorni di guerra tra Israele ed il Libano, “non possiamo accettare la situazione attuale”. L’incontro tra Kohavi e Dal Col, ha precisato un portavoce dell’esercito israeliano in una nota, era già in agenda prima degli ultimi sviluppi. L’incontro si è concentrato “sulla missione Unifil nel sud del Libano, sul rinnovo del mandato e sull’attuale situazione di tensione tra Libano e Israele”. In questo contesto, il capo dello Stato maggiore israeliano ha fatto presente al comandante italiano di Unifil che Israele “è pronto ad un’ampia varietà di scenari”. (Pap/AdnKronos)