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    A Salonicco la marcia silenziosa per ricordare gli ebrei deportati

    Sotto lo slogan “Mai più Salonicco-Auschwitz” oltre 2mila persone hanno partecipato, domenica scorsa, alla marcia silenziosa in ricordo del primo treno che, 79 anni fa, da Salonicco condusse 2.800 ebrei ai campi di sterminio nazisti.

    Come riporta il Jpost, la manifestazione è stata organizzata dal Comune di Salonicco insieme alla Comunità ebraica e a tre università locali. Tra i presenti, la Presidente della Grecia Katerina Sakellaropoulou, il vicepresidente della Commissione Ue Margaritis Schinas, il sindaco di Salonicco Konstantinos Zervas e Michel Gourary, direttore dell’European March of the Living. 

    La marcia silenziosa è iniziata dal quartiere ebraico per arrivare alla vecchia stazione ferroviaria della città, da cui il 15 marzo del 1943 partì il primo convoglio verso Auschwitz.

    “Solo se tramandiamo la conoscenza storica alle nuove generazioni, se preserviamo la memoria, se sentiamo come nostri il dolore e la sofferenza delle vittime, se comprendiamo che la Shoah è un’eredità storica universale – ha affermato la presidente Sakellaropoulou – saremo in grado di difenderci da un nuovo assalto dell’odio, che, anche se si presenta in altre forme, è pur sempre minaccioso e ripugnante”.

    Inaugurato anche un dipinto murale nella città greca di Patrasso, su iniziativa di Artists 4 Israel in collaborazione con Combat Antisemitism Movement (CAM), in onore di due “Giusti fra le Nazioni”: il sindaco di Zacinto Loukas Karrer e il metropolita Dimitrios Chrysostomos, che salvarono gli ebrei nel 1943 durante l’occupazione nazista, mettendo a rischio la propria vita.

    Kleomenis Kostopoulos, autore del dipinto murale, ha commentato: “I murales sono una delle forme di espressione e di comunicazione contemporanea più importanti negli spazi pubblici. Oggi più che mai dobbiamo rivisitare la nostra storia in Grecia, portandola in piazza e mostrandola”.

    “Oltre a commemorare le deportazioni – ha detto Sacha Roytman Drawta, Ceo di CAM – dobbiamo ricordare anche i Giusti tra le Nazioni che hanno rischiato la propria vita per salvare gli ebrei durante la Shoah. È fondamentale riconoscere e aumentare la consapevolezza delle azioni di coloro che sono stati al fianco del popolo ebraico per incentivare la lotta contro l’odio e il male odierno”.

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