L’Iran ha inviato droni nello Yemen dove e’ stata creata una base per i cosiddetti “droni suicidi”, anche noti come proiettili vaganti. A riportarlo e’ la rivista statunitense Newsweek, secondo cui i droni “Shahed-136” sono ora basati ad Al-Jawf nel nord dello Yemen. L’articolo di Newsweek – che include una foto aerea del presunto sito della base dei droni – ricorda che questi droni hanno una portata di circa 2.200 chilometri, sono quindi in grado di colpire Israele. I droni iraniani sono fondamentalmente come missili da crociera: ricevono una coordinata del bersaglio e volano su di esso senza bisogno di comunicazioni con la loro base. Secondo uno studio del Washington Institute for Near East Policy, l’attacco dei ribelli Houthi nel 2019 ad Abqaiq in Arabia Saudita fu effettuato con “veicoli aerei senza pilota”. In passato gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita hanno documentato come l’Iran abbia fornito armi agli Houthi nello Yemen. La marina americana ha persino bloccato navi con materiale destinato ai miliziani sciiti. Diversi rapporti mostrano infatti come i droni utilizzati nello Yemen abbiano componenti o design iraniani. La notizia arriva in un momento di crescenti tensioni tra l’Iran e Israele. Nella notte tra martedi’ e mercoledi’ attacchi aerei in Siria attribuiti allo Stato ebraico avrebbero ucciso 31 miliziani filo-iraniani e nove soldati governativi siriani. Israele e’ preoccupato e ha avvertito che l’Iran potrebbe utilizzare lo Yemen come base per operazioni o per minacciarlo. Teheran diventa sempre piu’ un pericolo per Tel Aviv. La Repubblica islamica ha ripreso infatti i lavori al reattore sperimentale di Teheran, e si prepara a produrre uranio arricchito al 20 per cento nel nuovo centro. E’ un’altra violazione del Trattato firmato nel 2015, che proibisce all’Iran di procurarsi uranio allo stato metallico ad alto arricchimento. Il timore e’ che sia il primo passo verso la produzione di combustibile per ordigni nucleari. Teheran ha ribadito che e’ pronta a rientrare in tutti i termini dell’accordo a patto che Joe Biden “ritiri tutte le sanzioni” emanate dall’amministrazione Trump. (AGI)