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    “Adesso c’è solo la devastazione. Sono vivo per miracolo”: la testimonianza di Nissim, sopravvissuto al terremoto in Turchia

    Mentre si
    scava per recuperare i corpi e nella speranza, che si fa sempre più flebile di
    ora in ora, di salvare vite intrappolate nelle macerie, arrivano le drammatiche
    testimonianze dei sopravvissuti ai terremoti in Turchia e Siria.

    Israel News
    riporta la testimonianza di Nissim Bar Shalom, un mashgiach kashrut
    (supervisore di  cibo kosher) che si
    trovava nell’epicentro della tragedia. “È un vero miracolo che io sia
    sopravvissuto. Ero a Gaziantep, l’epicentro di entrambi i terremoti, e sono
    abituato a scosse minori, dato che vivo in Turchia; non sono una novità per me.
    Ma ieri è stato qualcosa di completamente diverso. Ero in uno stato di shock
    totale – Non credevo potesse succedere una cosa del genere”.

    “Stavo
    dormendo quando il primo terremoto è iniziato: mi sono svegliato e ho sentito
    il mio letto tremare. Ho guardato fuori dalla finestra e tutto stava tremando.
    Le porte dell’armadio si aprivano e si chiudevano, l’intonaco cadeva dal
    soffitto, le cose cadevano da armadi e scaffali – e le urla, terribili urla da
    tutto l’edificio”.

    “Poi ho
    sentito una voce dall’altoparlante che diceva alla gente di uscire: ho potuto
    vedere le persone che iniziavano ad andarsene, cercando ancora di capire cosa
    stesse succedendo. Dato che sono abituato a terremoti più piccoli, sapevo che
    la scossa iniziale poteva essere seguita da altre meno gravi. Quindi il secondo
    terremoto mi ha colto esattamente dove ero al primo, nella mia camera d’albergo
    al tredicesimo piano”.

    Bar Shalom
    ha sottolineato la totale devastazione in seguito ai due terremoti. “Tutto
    è in rovina. Tutto è stato distrutto. La fabbrica dove lavoro, grazie a Dio, è
    ancora in piedi, non c’erano operai (durante il terremoto ndr). Uno di loro ora
    sta cercando sua sorella e un altro ha seppellito suo fratello e un terzo è
    rimasto senza casa. Non c’è benzina, niente negozi, niente mezzi di trasporto.
    È così doloroso vedere cosa sta succedendo qui perché amo il popolo turco. Non
    c’è proprio modo di accedere all’area del disastro. Le strade non ci sono più,
    tutto è semplicemente totale devastazione”.

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