I misteri delle dittature
Nonostante le speranze dei popoli, non capita spesso che le dittature crollino. Anche quando sono evidentemente impopolari, si tengono abbarbicate al potere per decenni o talvolta cedono solo a una transizione “morbida”, come è accaduto all’Urss o prima alla Spagna franchista. Quando però capita che siano abbattute, si può aprire non solo uno spazio di libertà, ma anche una possibile finestra di informazione sui tanti segreti che sono essenziali alla vita delle dittature. Non sempre la libertà viene conquistata, perché spesso a una tirannia ne succede un’altra, e non sempre le verità scomode emergono, perché potrebbero danneggiare i nuovi padroni o altri poteri influenti; ma una possibilità di rivelazione dei misteri dei regimi abbattuti c’è e bisogna cercare di approfittare del momento.
Sednaya
È il caso della Siria, dove la caduta del regime è stata straordinariamente veloce, tanto da impedire ogni lavoro di copertura. Il potere della famiglia Assad è durato cinquantacinque anni, cui ne va aggiunta un’altra decina del dominio del partito Baath, cui essi appartenevano. È stata una lunghissima dittatura spietata, affaristica, sanguinosa. Molte cose sono da svelare. Alcune sono già uscite. Sono state aperte per esempio le prigioni, in cui erano sistematiche le torture e le uccisioni senza processo. In particolare, il carcere di Sednaya una trentina di chilometri a nord di Damasco. Nel febbraio 2017, quando ancora non era tutta concentrata nella diffamazione di Israele, Amnesty International ha pubblicato un rapporto in cui si afferma che: “tra le 5.000 e le 13.000 persone sono state giustiziate senza processo a Sednaya tra settembre 2011 e dicembre 2015”. Il 15 maggio 2017, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha ribadito l’accusa secondo cui cinquanta prigionieri erano mediamente assassinati ogni giorno e poi subito cremati per nasconderne la sorte. Nei giorni scorsi è stato trovato un labirinto di celle con prigionieri orribilmente seviziati, macchine per le torture e le esecuzioni, un registro con decine di migliaia di vittime.
Brunner
Il tema della tortura rimanda a un altro segreto della Siria, il ruolo che vi tenne per decenni Alois Brunner, criminale nazista soprannominato “il macellaio di Vienna”, essendo stato responsabile della morte di 140 mila ebrei nel campo di Darcy, assistente di Adolf Eichmann, il quale lo definì “il suo uomo migliore”. Nel 1954, in Francia, venne condannato due volte a morte in contumacia per crimini contro l’umanità. Nello stesso anno, fuggì a Roma con un passaporto falso della Croce Rossa; da qui, dopo una tappa in Egitto, si trasferì, con il nome Georg Fischer, a Damasco dove ottenne protezione da parte del regime. In Siria infine divenne insegnante di tecniche di tortura presso i servizi segreti. Assad difese il suo torturatore anche contro i tentativi di estradizione provenienti dalla Germania Est, dunque, dal blocco sovietico che pure era il grande alleato della Siria e lo tenne nascosto fino alla sua morte avvenuta probabilmente nel 2001.
Cohen e Arad
Vi sono anche dei segreti siriani che Israele vorrebbe conoscere: il luogo della sepoltura di Eli Cohen, che fu il più grande e coraggioso agente segreto dello Stato ebraico e con le sue informazioni diede un contributo determinante alla difesa israeliana nelle guerre del ‘67 e del ‘73. Era stato scoperto e subito pubblicamente impiccato nel 1965 e la sua salma è stata sempre trattenuta dal regime siriano. Ora Israele gli vorrebbe dare sepoltura in patria. Il regime siriano probabilmente conosce anche la sorte del pilota militare Ron Arad, abbattuto nel 1986 nel Libano allora dominato dalla Siria e mai più ricomparso.
Segreti chimici e nucleari
Fra i segreti in parte venuti alla luce ce ne sono tre di natura tecnologica. Il primo è la fabbricazione dei gas velenosi che il regime ha usato massicciamente contro la sua stessa popolazione nel 2016 e che ancora erano conservati in grandi depositi. Israele ha distrutto questi impianti vicino a Damasco e una mano misteriosa ha eliminato l’altro ieri Hamdi Ismail Nada, lo scienziato che ha realizzato i gas. Sarebbe interessante sapere di più soprattutto sulle sue collaborazioni internazionali. Un’altra storia scientifica riguarda l’impianto nucleare che la Siria aveva costruito vicino a Dar El Zor per ottenere l’armamento atomico, e che Israele distrusse con un’ardita operazione, nel 2007. Senza questa eliminazione, la storia del Medio Oriente sarebbe molto diversa; anche qui conoscere le collaborazioni internazionali del tentativo nucleare degli Assad sarebbe interessante, come lo sarebbe sapere che fine hanno fatto le armi di distruzioni di massa irachene che probabilmente Saddam Hussein aveva nascosto in Siria. Un segreto chimico altrettanto vergognoso che è emerso è la fabbricazione della droga Captagon o Fenitillina, in cui si era specializzato il fratello del presidente Assad, Maher. Le fabbriche della droga, contrabbandata con l’aiuto di Hezbollah in tutto il Medio Oriente e anche in Occidente, sono state aperte e distrutte dai rivoltosi. Questo però è uno solo degli affari sporchi della famiglia Assad, che si è straordinariamente arricchita negli anni del potere.
I dossier politici
Quel che sarebbe più interessante conoscere e che difficilmente però uscirà, sono i segreti politici: gli accordi della Siria con Iran, Russia (e prima l’Unione sovietica e il suo blocco), Hezbollah, Egitto, l’Isis, la Fratellanza musulmana e altri soggetti politici che hanno usato gli Assad come strumenti della loro strategia (principalmente contro Israele) e ne sono stati sfruttati per conservare il potere. È una rete di rapporti che la storia permette di intuire, ma di cui difficilmente sarà possibile ottenere la documentazione.