
Il presidente argentino Javier Milei ha ordinato che gli archivi relativi all’asilo dato ai fuggitivi nazisti in fuga dall’Europa dopo la Seconda guerra mondiale vengano desecretati. Lo ha confermato martedì il suo capo di gabinetto. “Il presidente ha ordinato a tutte le agenzie statali di rilasciare i file ufficiali relativi ai nazisti che hanno trovato asilo in Argentina dopo la Shoah”. La decisione di Milei è stata presa dopo l’incontro con il senatore statunitense Steve Daines, che ha chiesto al presidente di rivelare informazioni sul periodo in cui l’Argentina ha offerto rifugio ai nazisti in fuga dalla Germania dopo la guerra.
“Ci sono ancora documenti inediti sulle operazioni bancarie e finanziarie dei nazisti”, ha detto Francos. “Milei ha ordinato la divulgazione di tutte le informazioni disponibili in tutte le agenzie statali. I file più significativi risiedono probabilmente nel Ministero della Difesa. Non c’è motivo di tenere nascosti questi dettagli”. L’Argentina divenne un rifugio per diversi alti funzionari nazisti, tra cui Josef Mengele e Adolf Eichmann. Si ritiene che Mengele, noto come “Angelo della morte” per i suoi esperimenti sui prigionieri di Auschwitz, abbia vissuto in Argentina prima di morire in Brasile. Eichmann, un architetto chiave della Shoah, fu catturato dagli agenti del Mossad israeliano in Argentina nel 1960, processato in Israele e giustiziato nel 1962.
Si prevede che la pubblicazione di questi documenti rivelerà nuovi dettagli sul loro periodo in Argentina e sulle attività di altri fuggitivi nazisti.