Skip to main content

Ultimo numero Luglio- Agosto 2024

Luglio-Agosto 2024

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    Mondo

    Kamala Harris incontra un ex ostaggio di Hamas

    La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris si è unita alla proiezione del film “Screams Before Silence”. L’iniziativa ha avuto luogo alla Casa Bianca lunedì scorso, per sensibilizzare circa la negazione della violenza sessuale di Hamas, come esposto nel documentario prodotto da Sheryl Sandberg. “Non possiamo distogliere lo sguardo e non taceremo su quanto accaduto” ha detto Harris prima della proiezione in una stanza piena di rappresentanti di gruppi di donne e diritti umani. “Il mio cuore si spezza per tutti questi sopravvissuti e le loro famiglie e per tutto il dolore e la sofferenza degli ultimi otto mesi in Israele e a Gaza”.
    Sandberg, ex direttrice operativa del gigante dei social media Meta, ha prodotto il film per contrastare il negazionismo della violenza sessuale che ha avuto luogo il 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno massacrato più di 1.200 persone in Israele, abusando sessualmente gli ostaggi rapiti. “Alcune persone, volti anche molto noti, stanno ignorando o peggio negando che ciò è accaduto”, ha detto Sandberg alla Jewish Telegraphic Agency dopo la proiezione. “Credo quindi che sia necessario raccontare questo aspetto così che possa arrivare al cuore delle persone in modo tale che sappiano quello che è davvero successo”.
    La condanna pubblica di Sandberg dello stupro come atto di guerra a novembre e il successivo documentario rappresentano alcuni degli sforzi più potenti in un’ampia campagna per richiamare l’attenzione sull’uso della violenza sessuale il 7 ottobre e anche successivamente, che è, a tutti gli effetti, un crimine di guerra. Per mesi sostenitori ebrei hanno fatto pressione sulle Nazioni Unite per riconoscere e condannare l’uso della violenza sessuale da parte di Hamas prima che l’organismo lo facesse a marzo. Diverse organizzazioni femminili internazionali hanno fatto fatica a riconoscere la violenza sessuale del 7 ottobre, ha detto Sheila Katz, il CEO del Consiglio nazionale delle donne ebree che presente alla proiezione. “Sheryl ora ci ha dato una piattaforma per mostrare interviste e testimonianze su ciò che è accaduto”, ha detto Katz in un’intervista. Amit Soussana, ex ostaggio, sopravvissuta alla violenza sessuale di Hamas, era presente anch’essa all’evento. Nel documentario, si tratta largamente la sua testimonianza. “Essere in cattività significa non avere alcun controllo sulla tua mente, corpo o anima”, ha detto. “Non hai assolutamente prospettiva su quello che ti accade. Tutti i tuoi diritti umani fondamentali ti vengono tolti. Anche i tuoi sentimenti sono completamente controllati da qualcun altro.” Soussana ha rivelato dopo il suo rilascio che uno dei suoi rapitori di Hamas l’aveva aggredita. “L’aggressione sessuale che ho vissuto non dovrebbe mai accadere a nessun essere umano in nessuna circostanza. Nessuno dovrebbe mai essere violato sessualmente e non ci sono circostanze giustificative per questi crimini”, ha detto la donna. “Non mi vedo come una vittima, sono una donna forte e indipendente, e nessuno può cambiarlo, sarà sempre parte della mia storia, ma col tempo il trauma passerà”.
    Harris e Sandberg hanno entrambe chiesto la fine della guerra e il rilascio immediato degli ostaggi, attualmente si pensa che circa 80 di essi siano ancora vivi. “Il presidente Biden e io abbiamo chiarito che Hamas deve accettare l’accordo che è sul tavolo per un cessate il fuoco che porterebbe a casa gli ostaggi mettendo una fine permanente delle ostilità”, ha detto Kamala Harris.

    CONDIVIDI SU: