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    Vecchio o nuovo, sempre fascismo è

    È sembrato tornare un incubo del passato, quando nel biennio del 1921 – 1922 le squadracce fasciste assaltavano e terrorizzavano con la violenza le Camere di lavoro, le Cooperative e le Case del popolo. La strategia era chiara: imporre lo stato fascista che sarebbe arrivato di lì a poco con la marcia su Roma, il 28 ottobre del 1922. Cento anni dopo ci risiamo con l’ausilio della diretta sul web. I vetri rotti della sede della Cgil di Corso d’Italia hanno ricordato la notte tra il 24 e il 25 gennaio del 1921 quando le camicie nere incendiarono la sede della Camera Confederale del lavoro in via d’Azeglio a Bologna.

     

    Sabato 16 ottobre è indetta la manifestazione unitaria dei sindacati a Roma per protestare contro le aggressioni. Proprio il giorno della commemorazione della deportazione degli ebrei romani nel ’43, grazie ad un regime, nato con la violenza, che indisse le leggi razziali nel novembre del 1938. Leggi fasciste, copiate dai nazisti, che hanno contribuito, con gli elenchi delle persone di religione ebraica nelle mani della polizia, alla deportazione degli ebrei romani ad Auschwitz. Le colpe, come spiegherà Shalom in questi giorni, sono state anche quelle dei “bravi italiani”.

     

    “Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi”, diceva Rita Levi-Montalcini. Ma a cent’anni dalle aggressioni fasciste, le zone grigie restano, soprattutto nel centrodestra.  

     

    Basta guardare alle affermazioni del candidato di centrodestra in Campidoglio, Enrico Michetti, quando diceva che si ricorda di più la Shoah rispetto agli altri genocidi “perché gli ebrei possiedono le banche”. Michetti si è scusato, ma la macchia del pensiero resta. Tanto è vero che spuntano altre registrazioni su Radio Radio, pubblicate da Repubblica, in cui Michetti spiega che “Hitler è salito al potere democraticamente; che l’Anschluss fu approvata dal 99,7 per cento degli austriaci; che la storia mostra che tutti i conquistatori, tutti gli oppressori che hanno consentito alle razze (notare l’uso del termine ndr) a loro soggette di portare armi hanno in tal modo approntato la propria caduta; che quando la situazione degenera, entra nel caos, serve un uomo forte che rimetta in ordine il Paese”. Parole raccapriccianti per un candidato sindaco di Roma. Per non parlare delle sue liste dove la candidata di Fratelli d’Italia, Rachele Mussolini, la più votata a Roma, si inserisce nella saga delle infinite nipoti del duce che scendono in politica grazie al cognome e al revanscismo nostalgico. Nostalgia che Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia respinge, pur essendo Mussolini candidata nelle liste del suo partito a Roma, mentre parla di disordini utilissimi alla strategia politica, sotto intendendo che le violenze possano avvantaggiare Roberto Gualtieri, candidato dei dem nei ballottaggi.

     

    Ma anche il PD nella lista Demos, collegata a Gualtieri nell’XI municipio, candida Mariam Ali, indicata come prima aspirante consigliera con il velo, figlia dell’Imam della Magliana, Sami Salem, ma soprattutto sorella di Tasnim Ali, influencer su TikTok e Instagram, che in un video si diverte a calpestare la suola delle scarpe con il disegno della bandiera d’Israele dicendo “ho pestato la cacca”. Il che non fa ben sperare…

     

    Ma torniamo allo scioglimento di Forza Nuova. Il premier Mario Draghi spiega che la questione è all’attenzione di Palazzo Chigi ma anche a quella dei magistrati e che stanno continuando le indagini. Il governo riflette, anche se i rumors di Palazzo parlassero addirittura di un decreto. Anche Giorgia Meloni aspetta la magistratura, ma la questione è politica. Il 20 ottobre arriverà a Montecitorio la mozione del PD sullo scioglimento di Forza Nuova e delle altre formazioni che si richiamano al fascismo ottenendo il sì del M5s e un no dall’intero arco del centrodestra che rilancia proponendo un’altra mozione contro tutte le realtà eversive. Non è mai troppo tardi per mettere al bando Forza Nuova, ma sarebbe bello che proprio a ridosso del 16 ottobre lo si facesse anche con Casa Pound, sempre per ricordare che l’apologia di fascismo è ancora reato in Italia. Non ci stancheremo mai di ripeterlo.

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