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    Tribunale Milano assolve tre neonazisti: non è reato urlare lo slogan ‘Sieg Heil’

    Il
    Tribunale di Milano ha assolto ‘per non aver commesso il fatto’ tre imputati
    accusati di avere violato la legge Scelba in relazione a una manifestazione da
    loro promossa, il 24 aprile del 2016, per commemorare i morti della Repubblica
    Sociale Italiana. Quel giorno, i tre urlarono lo slogan nazista ‘Sieg Heil’ mostrando
    uno stendardo della loro organizzazione di estrema destra, l’associazione
    ‘combattenti 29esima divisione granatieri Waffen-Ss’. Il giudice ha disposto la
    restituzione agli imputati del vessillo rievocativo che era stato sequestrato
    durante le indagini assieme a un berretto.

    “E’ una sentenza vergognosa
    – e’ il commento di Saverio Ferrari, il presidente dell’Osservatorio
    democratico sulle nuove destre che aveva presentato denuncia – cosi’ si
    legittima la possibilita’ di esporre pubblicamente le insegne del nazionalsocialismo
    considerando che le ‘Waffen’ furono considerate associazioni criminali nel
    processo di Norimberga”. La manifestazione si svolse nel campo 10 del
    Cimitero Maggiore di Milano, dove sono seppellite i caduti della Repubblica
    Sociale di Salo’. Gli imputati assolti erano il 43enne presidente
    dell’associazione Alessio Polignano, Liliam Tami e Alessandro Botre’. Sentito
    in aula, quest’ultimo aveva affermato di aver evoluto evocare “i valori
    del nazionalsocialismo’, mentre per Polignano si era trattato di un
    “ricordo storico, un momento solenne e di raccoglimento per ricordare i
    caduti”. Le legge Scelba del 1952 aveva introdotto il reato di ‘apologia
    del fascismo’ prevedendo sanzioni per chiunque
    “pubblicamente esalti esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo oppure
    le sue finalita’ antidemocratiche”. Le motivazioni al verdetto saranno
    depositate tra 40 giorni. 

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