Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ITALIA

    Sami Modiano alla Sapienza: “Racconterò finché potrò”

    “Finché Dio mi darà la forza e le mie gambe me lo permetteranno andrò avanti, non mi fermerò”. Con queste parole, parlando della sua testimonianza, Sami Modiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e autore del volume “Per questo ho vissuto”, ha concluso l’incontro con gli studenti nell’aula magna del rettorato all’università La Sapienza di Roma, iniziativa organizzata dalla Fondazione Museo della Shoah e dall’Università Sapienza in occasione delle celebrazioni della giornata della Memoria.
    L’evento è stato aperto e chiuso da un’esibizione dell’Orchestra e del Coro di MuSa Classica diretti da Francesco Vizioli. Dopo i saluti di apertura della Prof.ssa Antonella Polimeni, rettrice dell’Università Sapienza, e di Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, vi è stato un approfondimento storico a cura del Prof. Umberto Gentiloni Silveri, dell’Università Sapienza, e di Marco Caviglia, della Fondazione Museo della Shoah.

    Poi è iniziato il toccante racconto di Sami Modiano, impegnato nella sua opera di testimonianza dal 2005, dopo il primo viaggio ad Auschwitz. Da allora non si è più fermato, ha sempre continuato a raccontare. Quando “i tedeschi hanno deciso la deportazione degli ebrei da Rodi” era il 18 luglio 1944, giorno del 14esimo compleanno di Modiano. “Pensavamo che ai tedeschi”, dopo l’occupazione avvenuta nel 1943, “non interessasse più dei 2mila ebrei sull’isola, eravamo più tranquilli”, ha spiegato. Fino a quando “la mattina del 23 luglio 1944 hanno fatto suonare le sirene apposta. Un allarme falso per fare andare i cattolici, musulmani e gli ortodossi nei rifugi”. Serviva a non permettere di “vedere la partenza di 2mila persone che non sarebbero tornate mai più”.
    “Possiamo dire ufficialmente che il nostro viaggio è considerato il più lungo intrapreso per portare quasi 2mila persone davanti ai forni e alle camere a gas. Siamo stati presi il 18 luglio a Rodi e il 16 agosto siamo arrivati alla rampa della morte”, ha raccontato alla platea di ragazze e ragazzi.
    All’incontro hanno partecipato oltre 500.000 studenti di circa 2mila classi collegati da tutta Italia, oltre a 400 studenti in presenza provenienti da 9 scuole di Roma e provincia.

    CONDIVIDI SU: