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    Roma. Brundibar, a teatro per non dimenticare la Shoah

    Danza,
    canto, letture. Una giornata all’insegna dell’arte e dell’espressività al
    Teatro “Palladium” dell’Università “Roma Tre”. In virtù
    dell’appena trascorso Giorno della Memoria, la Comunità Ebraica di Roma e
    l’Istituto Comprensivo “A.R. Chiarelli” di Martina Franca, in
    collaborazione con la Polisportiva Arci Martina e con la scuola di danza
    “Coreographie”, hanno portato in scena lo spettacolo “Brundibar”,
    liberamente tratto dall’opera di Hans Krasa. Quest’ultima racconta la storia di
    Aninka e Pepicek, due fratelli orfani di padre che, per guadagnare il denaro
    necessario per comprare un po’ di latte, decidono di cantare nella piazza del
    mercato. Il racconto si incentra sul malvagio suonatore di organetto Brundibar,
    che impedirà loro di esibirsi, e sulle peripezie che i bambini dovranno
    affrontare per poterlo cacciare e cantare liberamente. L’opera é basata su
    evidenti simbolismi con il periodo nazista: Brundibar, ad esempio, rappresenta
    Hitler.

    Prima
    dello spettacolo, il coro degli studenti della Scuola Primaria di Secondo Grado
    “Angelo Sacerdoti”, che hanno cantato “Ani Maamin” e
    “Gam Gam”, e gli interventi istituzionali del Magnifico Rettore
    dell’Università “Roma Tre” Luca Pietromarchi, della Presidente della
    Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello, del Presidente del Municipio VIII
    (all’interno del quale si è svolto l’evento) Amedeo Ciaccheri e la lettura dei
    messaggi inviati per l’occasione dal Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e
    dalla Senatrice a vita Liliana Segre:

    “L’Olocausto
    per quanto per noi sia difficile da immaginare in tutta la sua efferata
    crudeltà, deve essere ricordato e raccontato alle giovani generazioni già a
    partire dalla tenera età – dice Bussetti – Bisogna accendere nell’animo dei
    ragazzi il desiderio di conoscere le radici della violenza e della volontà di
    sterminio che si sono propagate in Europa durante la Seconda Guerra
    Mondiale.”

    “La
    vostra idea di associare musiche e Memoria è originale e assolutamente
    condivisibile, perché unisce aspetti fondamentali della nostra personalità: il
    cuore e la mente – afferma Segre – Occorre mobilitare tutte le nostre risorse
    intellettuali e materiali contro i fenomeni integrali e totali, come quelli che
    sono dietro alla Shoah, cioè la scelta sciagurata di dare la morte a molte
    milioni di persone solo per la colpa di essere nate.”

    Numerose
    le scuole presenti. Oltre a numerose classi della scuola ebraica
    “Sacerdoti”, anche la Scuola Primaria di Primo Grado “Elsa
    Morante” e le Scuole Primarie di Secondo Grado “Leonardo da
    Vinci” e “Fiume Giallo”.

    Molti di
    questi studenti, in occasione del Giorno della Memoria, hanno intrapreso
    numerosi progetti sul tema.

    “Ci
    siamo occupate degli scienziati che si sono opposti al Manifesto per la Difesa
    della Razza. – affermano Giulia e Giusy, due studentesse del” Fiume
    Giallo” – Attraverso il nostro lavoro abbiamo voluto affermare
    l’uguaglianza tra gli uomini. Nessuno ha il diritto di essere escluso, non ci
    sono persone inferiori ad altre.”

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