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    Rav Richetti – Il ricordo di Rav Riccardo Di Segni

    Le numerose espressioni di cordoglio che compaiono in queste ore nei social, per l’improvvisa scomparsa di Rav Elia Richetti, non sono, come si può vedere, frasi formali; sono piuttosto la dimostrazione del sincero e diffuso dispiacere per la perdita di un Maestro che si è distinto per il suo stile particolare con cui è sempre stato vicino alle persone. Elia Richetti fin da piccolo subì il fascino dell’impegno rabbinico, sotto l’influenza della figura del nonno, Rav Friedenthal, che era rabbino capo di Milano, e si dedicò con entusiasmo al rabbinato nelle sue varie forme, dalla milà alla shechità, alla soferùt, e soprattutto alla chazanùt. Ricordo molti anni in campeggio il nostro famoso toqèa maestro Di Castro, geloso cultore delle tradizioni chazanùt romane e non ammetteva deviazioni, che si dovette arrendere con ammirazione davanti alla memoria poderosa di Rav Richetti, che a suo dire conosceva tutti i riti italiani (e in Italia non ce ne sono pochi). Rav Richetti è stato rabbino capo a Trieste e Venezia, collaboratore nel Beth Din di Rav Laras, segretario e poi presidente dell’Assemblea Rabbinica, a più riprese membro della Consulta Rabbinica. Negli ultimi anni è stato vigile nei social intervenendo spesso con i suoi pareri e insegnamenti. Ma soprattutto è stato il suo modo di gestire la sua funzione rabbinica che ha lasciato segno e compianto; sempre disponibile e cortese con le persone, a loro fianco in momenti di necessità, ha rappresentato una presenza amorevole, discreta, attenta, mai sopra le righe. Lo ricordiamo con affetto e con grande dispiacere, stringendoci alla famiglia.  

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