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    ITALIA

    Oggi sui banchi il diario scolastico che unisce le scuole ebraiche di Torino e Trieste

    Con l’apertura dell’anno scolastico le scuole ebraiche di Torino “Colonna e Finzi” e “Emanuele Artom” e di Trieste “I.S. Morpurgo” presentano oggi una nuova collaborazione: il diario-agenda che i ragazzi trovano sui banchi il primo giorno di scuola e che li accompagnerà fino a giugno 2025.
    Dal 31 Dicembre 1913, con la circolare ministeriale n°6, che ha sancito l’obbligo del diario nella scuola italiana, fino ai giorni nostri, il diario scolastico si è evoluto: da semplice strumento di comunicazione durante il Regno d’Italia, a mezzo di propaganda del regime fascista per indottrinare i bambini e gli adolescenti delle scuole, a raccoglitore di compiti, avvisi, talvolta note, ma anche di dediche, segreti e pensieri di ogni alunno. Il diario è l’emblema degli anni che passano e dell’età che avanza: dai sei anni del primo giorno di scuola ai diciotto del diploma, è l’oggetto più desiderato e atteso tra il materiale scolastico.
    Shalom ha chiesto alla professoressa Irene Cottura, coordinatore delle attività educative e didattiche delle scuole ebraiche di Torino di raccontare il progetto.

    Cosa rende speciale questo diario?
    Ogni anno la Scuola indice un concorso a premi, molto atteso e partecipato dai ragazzi, dai più piccoli ai più grandi. In questo modo i ragazzi approfondiscono i diversi aspetti delle feste, a seconda dell’età. Il primo giorno di scuola cresce l’attesa per scoprire la copertina e i simboli vincitori!
    Oltre alle parti istituzionali, alle comunicazioni tra scuola e famiglie ogni festa ha il simbolo vincitore, disegnato da un alunno. La veste grafica è certamente originale, accattivante e vivace, abbiamo prestato grande attenzione al lunario ebraico e agli approfondimenti sulle feste.

    Come sono state scelte le illustrazioni?
    Gli allievi delle scuole hanno proposto i loro disegni per la copertina e per le immagini interne, una commissione composta da designer, grafici, professori e presieduta da me ha scelto il vincitore. È sempre molto difficile. Le copertine per la primaria e secondaria di Torino sono differenti ma tutte molto significative. Raccontano con colori e chiaro scuri, come solo i bambini e i ragazzi sanno fare, la situazione in cui sta vivendo il popolo ebraico e le speranze di pace per Israele.

    Come si concretizzano le collaborazioni con le altre scuole ebraiche italiane?
    Sono dieci anni che la Scuola di Torino realizza il diario. Ma la vera novità è stata che, in occasione dello scambio tra le classi quinte di Torino e di Trieste, abbiamo avuto la possibilità di mostrarlo alle docenti di Trieste che, colpite ed entusiaste del nostro progetto, ne hanno apprezzato il valore educativo e artistico. Purtroppo i tempi per organizzare il medesimo concorso con gli studenti di Trieste erano stretti e, per quest’anno, hanno deciso di adoperare i disegni vincitori della nostra Scuola. Anche questo è stato una dimostrazione dell’importanza del dialogo con i colleghi: è sempre una occasione di crescita e di confronto cui attribuisco grande importanza.
    Abbiamo organizzato un apprezzatissimo viaggio di istruzione a Roma, un’occasione per i nostri alunni per conoscere i loro coetanei romani, visitare il museo, la sinagoga e il quartiere ebraico. Per le altre classi le mete del viaggio di istruzione sono state Firenze e Casale Monferrato dove, non essendoci scuole ebraiche, il supporto delle locali comunità ebraiche è stato fondamentale. Con Marco Camerini, dirigente scolastico di Milano, abbiamo un contatto costante vista la sua precedente esperienza professionale proprio a Torino e, ogni anno, insieme a loro organizziamo attività.

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