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    Museo della Shoah: dopo le defezioni, la Sindaca annulla la cerimonia della posa della prima pietra

    Dopo l’annuncio della Comunità Ebraica di Roma, e del Consiglio della Fondazione Museo della Shoah, che dichiaravano di non essere presenti alla posa della prima pietra, la Sindaca Raggi ha capitolato: non ci sarà dunque nessuna cerimonia pubblica per l’inizio dei lavori del Museo in Villa Torlonia.

     

    “Domani partiranno i lavori per la realizzazione del Museo della Shoah a Roma. È una bella notizia per la nostra città e per l’Italia ma, come ho detto giorni fa, non voglio che questo tema diventi terreno di polemiche ingiustificate. Per questo ho deciso che domani non ci sarà una cerimonia pubblica per l’apertura del cantiere. – ha scritto la Sindaca in un post su Facebook – La Comunità Ebraica di Roma ha deciso di non essere presente domani. Rispetto la decisione, pur non condividendola.”

     

    Dopo la Comunità Ebraica di Roma, che aveva annunciato di disertare la posa della prima pietra del Museo per non “prestarsi a protagonismi elettorali”, anche il Consiglio della Fondazione Museo della Shoah aveva dichiarato, attraverso una lettera del suo Presidente Mario Venezia, che non avrebbe presenziato la cerimonia: “Dopo un’attenta riflessione, il Consiglio ritiene che l’assenza della Comunità Ebraica di Roma a un momento così importante per la conservazione della Memoria della Shoah non può essere ignorata. – ha scritto Venezia nella missiva a Raggi – Rispettando le decisioni della Signora Sindaca, convinti che il Museo della Shoah debba compiere i passi corretti per arrivare alla sua realizzazione, i consiglieri hanno maturato il pensiero di posticipare a un momento che sarà partecipato da tutti”.

     

    Il Comune, nel pomeriggio, aveva fatto circolare un invito alla cerimonia in cui segnalava la presenza della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, la quale ha prontamente smentito la notizia: “Non è vero, non ci sarò. – ha detto Noemi Di Segni all’AGI – deve essere un errore del Comune, abbiamo fatto presente al Campidoglio che chiedevamo di spostare l’iniziativa per ragioni di opportunità”.

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