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    Limud in memoria di Piero Terracina. È stato un infaticabile testimone della Shoah

    di Carlotta Livoli


    In occasione dell’anniversario della scomparsa di Piero Terracina z”l, il 26 novembre 2020 è stato organizzato un limud – incontro di studio – online sulla pagina facebook dell’UCEI.

    Hanno partecipato alla diretta alcuni tra i più illustri maestri del panorama ebraico italiano, quali il rabbino capo di Roma Rav Riccardo Di Segni, Rav Alberto Funaro, Rav Cesare Moscati e Rav Di Castro, oltre a figure istituzionali dell’ebraismo, Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma, Noemi Di Segni, presidente dell’UCEI, e Lello Dell’Ariccia, presidente dell’associazione progetto memoria.

    I diversi interventi hanno avuto come filo conduttore la volontà di sottolineare come la memoria non debba essere fine a se stessa e relegata nel mero ruolo di portavoce del passato, ma, al contrario, di come debba essere un monito per il futuro affinché le atrocità commesse dai nazisti durante la Shoah non riaccadano nuovamente. La memoria deve, infatti, rappresentare un faro, una luce, nel presente in grado di propagarsi in tutto il mondo e proteggere dalle tenebre delle persecuzioni e dell’antisemitismo non solo il popolo ebraico, ma l’intera umanità.

    Trattandosi di una serata di studio, i rabbanim si sono soffermati su diversi aspetti teorici legati al tema della Shoah. 

    Rav Di Segni, dopo aver ricordato Piero Terracina come “un testimone particolare ed eccezionale”, in grado di “esporre memorie terrificanti con dignità e forza, accompagnata da pacatezza”, ha sottolineato come ogni testimone della Shoah abbia avuto un proprio stile ed un proprio modo di raccontare e sia stato a suo modo unico. Spetta quindi a noi ricordarli tutti, preservando al contempo la particolarità di ciascuno di essi.

    “La Shoah è specifica e nell’ambito della specificità della Shoah esiste la specificità delle persone, ciascuna delle quali è un mondo che và ricordato nella sua essenza particolare”, ha spiegato Rav Di Segni.

    A seguire, la presidente della CER Ruth Dureghello ha ricordato Piero Terracina come un “testimone infaticabile con le sue parole e la sua saggezza, con la schiettezza nel raccontare l’orrore che aveva vissuto, che l’ha portato nel fondo dell’umanità.”

    La presidente ha sottolineato come il vuoto incolmabile lasciato da Piero crei un baratro ancora più tangibile nella nostra epoca in cui le distanze invece che essere accorciate dalla presenza fisica, vengono amplificate dall’assenza dei testimoni.

    “Trasmettere ed insegnare la memoria è un’operazione complicata, ma noi, il nostro popolo, lo fa da mille anni, lo fa come una missione da compiere e come un atto di abnegazione per garantirci il futuro e penso che questo sia il senso più importante che Piero ha trasmesso a tutti noi”, ha concluso la presidente.

    Noemi Di Segni, presidente UCEI, ha ricordato Piero come un uomo che guardava oltre ciò che vedeva e che era in grado di andare dritto al cuore delle persone. La presidente ha, inoltre, sottolineato come sia fondamentale lanciare numerose iniziative al fine di perpetrare la memoria della Shoah e far comprendere le radici del drammatico evento, che vanno ben oltre l’esistenza dei nazisti.

    A seguire, Rav Alberto Funaro ha incentrato il suo dvar Torah sul significato della luce nell’ambito della festività di Chanukkà, spiegando come il bagliore irradiato dalle fiammelle sia il simbolo della diffusione della Torah e delle mitzvot. “La luce è costante ed infinita. Non è necessario accendere una grande fiamma, una fiammella è sufficiente. A volte una buona parola è sufficiente per cambiare un destino.” ha affermato il Rav, che ha, inoltre, ricordato le testimonianze di Piero Terracina che “ha continuato per anni attraverso i suoi racconti a rendere tutti fieri di appartenere al popolo ebraico”.

     A seguire, Rav Cesare Moscati si è soffermato sul significato della vita e della morte nella tradizione ebraica, spiegando come i giusti siano ricordati come vivi anche da morti. Il Rav ha ricordato Piero Terracina come una “persona dolce, generosa e piena di premura per gli altri.” 

    Lello Dell’Ariccia, presidente dell’associazione progetto memoria, di cui Piero è stato presidente onorario fino alla sua scomparsa, ha concluso la serata con un breve discorso sul ruolo che l’organizzazione svolge senza sosta con dedizione ed impegno. 

     

    Anche io, da frequentatrice delle scuole ebraiche, ho avuto l’onore ed il piacere di conoscere Piero Terracina. Un uomo dal sorriso dolce e lo sguardo sveglio, sempre pronto a dispensare sorrisi ed abbracci a tutti noi alunni. Insieme a Sami Modiano ha sempre considerato tutti i ragazzi indistintamente come suoi nipoti. I suoi racconti erano intrisi di calore e di umanità, nonostante il contenuto della narrazione fosse tutto fuorchè umano.

    Lascia un vuoto incolmabile, ma le sue testimonianze sono ben impresse nelle nostre menti. A noi tutti l’arduo ruolo di continuare a tramandare la memoria. 

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