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    La storia di un libro ritrovato, un ebraismo tutto da scoprire

    “Il misterioso libro di Topolò” è un manoscritto edito dalla collana di saggi “Centoparole” e scritto dall’autore Davide Casali. Già dalle prime righe dedicate al lettore inizia il vero mistero che ci porta a navigare in una trama tra storia e leggenda, in un’ambientazione ancor più magica: siamo fra Trieste e Topolò. Quest’ultima è una cittadina nel Friuli Venezia Giulia.

    Come spiega il libro, “A Topolò si trovava una fiorente comunità ebraica con sinagoghe, ristoranti, scuole, il cimitero locale e il cinema. Oggi, purtroppo, di quella comunità ebraica non è rimasto più niente”. Si intreccia così la storia di un libro ritrovato, un ebraismo tutto da scoprire, la costruzione del Tempio di Trieste nel lontano 1912 e… La storia di Ariel!

    Il protagonista si chiama Ariel e viene subito descritto come una persona che all’apparenza sembrava così sicura di sé, ma non era così in realtà. Non sapeva neanche il mestiere che avrebbe intrapreso, ma grazie alla piccola eredità lasciata dal nonno rabbino poteva andare avanti così. Il nonno è proprio la figura chiave che lo spinge alla conoscenza per le materie occulte, all’interesse per i libri. Ariel si ritrovava molto spesso a studiare di nascosto la Cabala, ma andando avanti con il tempo abbandonò questi studi per dedicarsi al Talmud.

    Una lettura scorrevole e molto interessante che ci porta ad empatizzare con il personaggio principale, ma soprattutto a conoscere alcuni aspetti dell’ebraismo che non tutti conoscono. La trama vera e propria comincia quando un uomo frequentatore del Tempio si avvicinò ad Ariel per raccontargli una storia che potrebbe essere leggenda oppure no. Il protagonista, nonostante l’aura regale del vecchio, non riusciva a ricordare se l’avesse già visto in Sinagoga. Eppure si lasciò cullare da quella leggenda che improvvisamente diventò parte integrante della sua esistenza e che, voi lettori, scoprirete leggendo le pagine di questo racconto.

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