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    LA MENORAH D’ORO A SCHMIDT PER IMPEGNO DIFFUSIONE CULTURA EBRAICA

    La Menorah d’oro, riconoscimento internazionale annualmente conferito dal Benè Berith – organizzazione ebraica internazionale attiva sul fronte della lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze – viene quest’anno assegnato al direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt. La cerimonia di consegna avverrà nel capoluogo toscano, giovedì 4 luglio a partire dalle ore 19,30, nei giardini della Sinagoga. A dare il premio a Schmidt sarà il presidente del Benè Berith di Roma, l’avvocato Federico Ascarelli. “Con questa assegnazione per il 2019 – spiega Ascarelli – si intende premiare una persona che con il proprio lavoro è riuscito a tramandare la storia e la memoria ebraica, a diffondere e valorizzare nel mondo la sua cultura e che ne ha fatto conoscere la sua vitalità”. Tra le ragioni del conferimento, anche “l’impegno del direttore degli Uffizi affinché la giornata della Memoria sia occasione di approfondimento e di divulgazione della storia ebraica” ed “i fortissimi legami che grazie al suo lavoro sono stati intrecciati con i musei Israeliani e le istituzioni ebraiche”. La premiazione è organizzata nell’ambito della rassegna di eventi estivi Balagan Cafè, curata dalla comunità ebraica fiorentina: nel corso della serata i musicisti del Conservatorio Cherubini di Firenze suoneranno brani di Federico Consolo e si parlerà della mostra  ”’Tutti i colori dell’Italia ebraica”, inaugurata in questi giorni agli Uffizi ed in corso fino al 27 ottobre.       

    Ideata dalla Presidente della Fondazione per il Museo Ebraico di Roma, Alessandra Di Castro, assieme alla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia Onlus, l’esposizione racconta la storia delle comunità ebraiche italiane attraverso l’arte del tessuto: curata da Dora Liscia Bemporad e da Olga Melasecchi, trae origine da un importante lavoro di catalogazione sui tessuti liturgici ebraici iniziato nel 2008 dalla allora Direttrice del Museo Ebraico di Roma Daniela Di Castro (z.l.), prematuramente scomparsa. Circa 140 le opere che ne fanno parte, tra arazzi, merletti, stoffe e addobbi, abiti, dipinti ed altri oggetti di uso religioso e quotidiano.       

    Il Benè Berith è un’organizzazione umanitaria, fondata a New York nel 1843 da emigrati tedeschi e oggi presente in più di 50 paesi, che si batte per i diritti dell’Uomo, per la dignità degli uomini e delle donne. È presente, come organizzazione non governativa, all’Onu (dove ha seggio permanente dal 1947), all’interno di Istituzioni comunitarie europee, in altri organismi internazionali e intrattiene relazioni ufficiali con istituzioni governative con le quali spesso collabora. Gli ideali del Benè Berith, costituiti da giustizia, solidarietà ed uguaglianza, nascono e sono ispirati dai principi dell’ebraismo. Ogni anno il Bené Berith di Roma premia con una piccola Menorah d’oro (il candelabro a sette bracci) della religione ebraica, una personalità italiana del mondo culturale, politico ed imprenditoriale che si è distinta per la sua azione volta a rigettare e a contrastare ogni fenomeno di razzismo e di intolleranza o volta a diffondere la cultura dell’accoglienza, del confronto e della dignità umana. Negli scorsi anni la Menorah d’Oro è stata assegnata, tra gli altri, all’ex Guardasigilli Giovanni Maria Flick, allo scrittore e giornalista Massimo Teodori, al direttore de Il Foglio Claudio Cerasa, Marcello Pera, Walter Veltroni, alla Comunità di S. Egidio, a Franzo Grande Stevens, Gianfranco Fini, al giornalista Claudio Pagliara e all’imam Yahya Pallavicini.

    Lo scorso anno la menorah d’Oro fu assegnata non ad una persona ma al Giro d’Italia 2018 (la cui prime tre tappe furono corse in Israele) con qiesta motivazione: “Per essere andato fino in fondo ad un coraggioso progetto, nonostante le voci contrarie di chi ancora oggi contesta il diritto di Israele di esistere e di vivere in pace a fianco degli altri popoli. Per aver contribuito all’incontro tra le genti, e per aver saputo conferire a questa grande competizione agonistica internazionale un profondo significato morale e culturale. Per aver mostrato a tutto il mondo la bellezza di Israele, la sua gioia di vivere, i suoi colori, i suoi luoghi storici e religiosi, la sua accoglienza. Per aver diffuso il ricordo di Gino Bartali, un italiano Giusto tra le Nazioni, il cui esempio sia di monito affinché non si sia mai indifferenti di fronte alle ingiustizie e alle malvagità umane. Per averci reso orgogliosi, anche come ebrei, di far parte di quell’Italia coraggiosa e sana, sorretta da valori di pace e da principi di giustizia, di cui siamo fieri cittadini”.


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