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    LA FIGLIA DI ALMIRANTE: ‘PIAZZA A MIO PADRE? CE NE SONO CENTINAIA IN ITALIA’

    ”Le polemiche” sulle strade dedicate a Giorgio Almirante ”sono
    ormai più che superate  perché ci sono
    centinaie piazze dedicate a mio padre. E’ un uomo che è stato 40 anni in
    parlamento, eletto democraticamente dal popolo italiano, è stato quindi uno dei
    politici più longevi. Noi come Fondazione Almirante facciamo diverse manifestazioni
    in suo ricordo. Lo stesso ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
    inviò un messaggio in ricordo di Giorgio Almirante per esprimere apprezzamento per
    la sua attività politica. Stessa cosa il presidente Sergio Mattarella”. E’
    quanto sottolinea all’Adnkronos la figlia di Giorgio Almirante Giuliana De’
    Medici, in merito alle polemiche sulla decisione di intitolare sabato prossimo
    a Ladispoli una piazza intitolata a suo padre. Per quanto riguarda la contrarietà
    della Comunità ebraica e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
    all’intitolazione della strada a Giorgio Almirante, che contestano ad Almirante
    “un ruolo centrale nella propaganda antisemita e razzista del tempo”, la
    figlia dello storico segretario Msi sottolinea: ”All’epoca dei fatti mio padre
    era giovanissimo, lui stesso ha detto di aver sbagliato sulle leggi razziali e
    che furono uno dei motivi che lo allontanarono dal fascismo”.

    “All’epoca – prosegue De’ Medici
    – la stragrande maggioranza degli italiani, tra loro anche nomi importanti,
    hanno aderito al regime fascista, anche illustri politici. Credo che la posizione
    della Comunità Ebraica sulla strada intitolata a mio padre sia quella di una
    parte di ebrei. Io ho una carissima amica ebrea che invece ha fatto piantare un
    ulivo sul monte Sinai dedicato a Giorgio Almirante”. ”Quando ci fu la
    polemica sull’idea di una strada intitolata a mio padre a Roma, all’epoca c’era
    Alemanno come sindaco – racconta la figlia di Almirante – provai ad organizzare
    un convegno dove invitai anche la comunità ebraica di Roma ma non trovai nessun
    riscontro. Per carità rispetto tutte le posizioni, nessuno vuole dimenticare
    gli errori del passato. Voglio però ricordare che anche l’Anpi non riconosce
    determinati eccidi avvenuti in altre situazioni e questo è molto grave. Sarebbe
    bello poter trovare un punto di incontro, nel rispetto di tutte le
    posizioni”.        (Toa/AdnKronos)  

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