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    Il CDEC arriva a Binario 21: da Milano un nuovo polo della memoria

    Oltre 750metri quadri che comprendono biblioteca, aula didattica, e un’agorà – luogo di incontro e di dialogo. Sono i nuovi spazi inaugurati dalla Fondazione Memoriale della Shoah e dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), che, in sinergia,  hanno dato vita più grande “polo della memoria” in Italia, luogo di storia e di cultura, che costituirà anche un importante laboratorio sul presente.

    Il Centro di documentazione ebraica contemporanea ha scelto infatti di trasferire proprio nel Memoriale di piazza Safra il proprio enorme patrimonio di conoscenza sulla storia della Shoah italiana. 

    I nuovi spazi (aperti dal 15 giugno a Milano) mettono a disposizione materiali esclusivi: un nuovo programma di raccolta delle testimonianze, programmi di formazione per le scuole, ed una mostra che ripercorre la storia del Memoriale dalla sua nascita ad oggi. Un luogo rinnovato dove poter sperimentare contenuti che partono dalla ricerca storica per arrivare ad un dibattito sulla contemporaneità, pertenere sempre alta l’attenzione su ciò che è stato e che non deve ripetersi.

    Il tutto sorge accanto al Binario 21 ricostruito così com’era, con i vagoni merci su cui erano stipati gli ebrei, e il montacarichi che li trasportava alle rotaie della stazione da cui partivano per Auschwitz.
    “Che si inauguri una grande e bellissima biblioteca come questa trovo sia straordinario – ha commentato la senatrice a vita Liliana Segre  -. Per colpa dell’indifferenza questo posto è stato un luogo di avviamento alla morte e qui c’è un muro dei nomi, su uno dei vari trasporti ci sono in rilievo i nomi di quelli che sono tornati. Nel caso del trasporto di cui io ho fatto parte – ha raccontato la senatrice –  c’erano 605 persone, uomini, donne, vecchi e bambini, e siamo tornati in 20 o 21. Nell’indifferenza generale sono rimasti dei nomi di cui si ricorda poco. Il fatto che a pochi passi da quel muro dei nomi sia sorta la biblioteca secondo me è fantastico, perché il muro dei nomi parla di morte e la biblioteca è vita”.

    Presente all’inaugurazione anche il ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, che ha sottolineato l’importanza di “ricostruire, ricominciare un racconto che non renda invano tutto quello che è accaduto. La memoria della Shoah – ha detto il ministro –  sia non solo monito, ma spinta, impulso profondo, per animare un nuovo modo per essere Umanità. Io sono convinta che da questo luogo, dalle ragazze ed i ragazzi che lo abiteranno, che verranno qua a studiare, che verranno qua a conoscere, e che sicuramente rimarranno profondamente colpiti, toccati  – sono mura, luoghi, spazi che parlano e che sollecitano l’ anima e la consapevolezza –  sapranno essere il volto di quell’Umanità migliore che la senatrice Segre nelle sue parole ha richiamato”.
    Parole di apprezzamento per i nuovi spazi sono arrivate anche dalla Presidente del Senato Elisabetta Casellati, che si è detta certa che “queste opere renderanno ancora più prezioso il contributo della Fondazione alla cultura, alla memoria e alla promozione dei valori di libertà, giustizia e pace” .

    Il patrimonio della biblioteca della Fondazione Cdec conta 31.000 monografie in varie lingue, 700 tesi di laurea e 2.000 testate di periodici, mentre l’archivio raccoglie la maggior parte delle testimonianze esistenti sulla storia degli ebrei in Italia, dall’età dell’Emancipazione fino ai giorni nostri. Tutti i materiali saranno consultabili su prenotazione, e i cittadini avranno la possibilità di visitare il Memoriale accompagnati da guide specializzate. 

    Un nuovo servizio alla città e agli studenti in particolare: un luogo in cui incontrarsi per approfondire e confrontarsi;  l’offerta didattica sarà ancora più strutturata attraverso laboratori e nuovi format educativi,  per questo il progetto ha previsto anche un aula didattica pensata per accogliere studenti di tutte le scuole.

    Tale progetto – ha affermato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – consente di approfondire i temi legati alla Shoah , di perseverare la memoria di coloro che sono sopravvissuti, permettendo in questo modo alle nuove generazioni non solo di divenire più consapevoli del loro passato, ma anche di acquisire i giusti strumenti per evitare che tali avvenimenti possano verificarsi nuovamente”

    Il contenuto delle Sale delle Testimonianze, parte integrante dell’allestimento permanente del Memoriale, verrà completamente rinnovato: i visitatori potranno usufruire di video dell’archivio della Fondazione CDEC e di nuovi materiali:  tra questi, una video intervista esclusiva del giornalista Corrado Augias ad Edith Bruck, ed il video di Ruggero Gabbai che documenta la prima visita di Liliana Segre nel luogo da cui è stata deportata.

    Partirà poi immediatamente un nuovo progetto per la conservazione e la trasmissione delle Memoria, la raccolta in loco delle testimonianze dei visitatori. In questi anni, infatti, l’esperienza di visita al Memoriale, ha spesso risvegliato nei visitatori ricordi ed emozioni sepolti, come esperienze dirette o memorie di famiglia,  trasferite da una generazione all’altra. Per questo motivo è stato scelto di dare vita a un programma che consenta di ascoltare e registrare questi racconti, continuando così ad alimentare il materiale di archivio e a proteggere la memoria.
    Da una parte quindi una continua attività di ricerca, di conservazione storica e monitoraggio del fenomeno dell’antisemitismo; dall’altra, una riflessione sul presente, che diventerà sempre più centrale.
    Siamo felici e orgogliosi di iniziare questo nuovo capitolo in un luogo centrale per la città”, ha commentato Giorgio Sacerdoti, Presidente della Fondazione CDEC.

    “Un luogo che dà la possibilità di ritrovare sia il passato che il futuro , ricco di conoscenza, sapere, curiosità e risposte – ha detto la senatrice Liliana Segre –. Questa è la speranza di noi pochi rimasti che quel luogo lo abbiamo vissuto e intensamente voluto: una speranza che oggi vediamo compiersi nella candela della Memoria e in quel raggio di vita futura che abbiamo sempre desiderato”.

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