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    Il 31 gennaio 1910 nasceva Giorgio Perlasca, l’eroe silenzioso

    Proprio il 31 gennaio del 1910 nasceva Giorgio Perlasca, un esempio di rettitudine e coraggio. Un eroe silenzioso, le cui gesta riuscirono a cambiare la storia dimostrando umanità e abnegazione in un periodo caratterizzato dall’indifferenza e dal silenzio. Perlasca nacque a Como, commerciante di mestiere e antifascista nello spirito. Fu colui che durante la Seconda guerra mondiale si finse console spagnolo mettendo in salvo le vite di oltre cinquemila ebrei ungheresi.

     

    Nell’inverno del 1944 l’occupazione tedesca a Budapest, in Ungheria, aveva raggiunto il suo apice. Gli ebrei locali venivano allontanati dalle loro case e deportati da parte dell’esercito ungherese filonazista. Fu in questo quadro, che Perlasca, facendo uso delle sue abilità diplomatiche decise di fingersi un console spagnolo, strappando dalla morsa delle deportazioni e della morte moltissimi ebrei. 

     

    La sua straordinaria storia di temerarietà e abnegazione divenne nota solo negli anni 80 ispirando moltissime opere letterarie e cinematografiche. Una volta conosciuta l’incredibile storia di Perlasca l’Italia gli conferì la medaglia d’Oro al Valore Civile, e nel 1989, fu insignito da Israele del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”.

     

    Molti furono negli anni i riconoscimenti destinati alle gesta eroiche di Perlasca, l’ultimo giovedì scorso, in occasione della Giornata della Memoria. La città di Grugliasco ha infatti deciso di intitolare un “Giardino Giorgio Perlasca” nella città.  L’iniziativa, è stata fortemente voluta e sostenuta da una cittadina locale, colpita dalla storia di questo “Giusto tra le Nazioni”. Un angolo di verde, tra via Don Caustico e via Aldo Rossi, intitolato allo Schindler italiano. “Desidero esprimere un sentito grazie al Comune di Grugliasco – ha detto Dario Disegni, Presidente della Comunità Ebraica di Torino – per aver dedicato questo giardino alla memoria di Perlasca che salvò dalla deportazione e dallo sterminio circa cinquemila ebrei ungheresi.”

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