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    I libri del lunedì. Lezioni di sepoltura di mia madre

    -Zio, noi possiamo saltare i dialoghi e leggere solo la prima e l’ultima parte?

    -Ma Saretta, nei dialoghi ci siete voi!

    -Appunto

    Provocatorio e irriverente è “Esercizi di sepoltura di mia madre”, scritto per Mondadori da Paolo Repetti, cofondatore di Einaudi Stile Libero. Questo libro non è un romanzo e nemmeno un saggio. É piuttosto una raccolta di scenette esilaranti e sketch familiari i cui protagonisti sono i nipoti dell’autore – Isaac, Davide e Saretta. Isaac è un matematico ed “epistemologo in formazione”; Davide è un grande appassionato della Juve e delle ragazze; Saretta invece è una bambina curiosa del mondo, tanto sagace quanto chutzpà. Abbandonati dal padre in tenera età, sono stati cresciuti dalla loro mamma, sorella di Paolo, e dai parenti a loro vicini. Circondati dal loro affetto e dalle loro stranezze questi tre ragazzi crescono, ridono, scherzano, e con le loro battute fanno ridere anche noi. In cerca di consigli da seguire e altri da non ascoltare affatto, Isaac, Saretta e Davide si rivolgono a Paolo come a uno zio o a un padre. Quella qui descritta è a tutti gli effetti una saga familiare con il proprio lessico familiare, le proprie stramberie e peculiarità. L’ordinaria storia di una famiglia allargata cui fa da sfondo Roma e la cittadina balneare Santa Marinella. Tra due pasque – una ebraica e l’altra cattolica -, questa famiglia molto matriarcale e per nulla patriarcale – andando i maschi a pesca e scegliendo talvolta di non tornare più – si racconta. I padri assenti o troppo ingombranti vengono così rimpiazzati dallo zio Paolo che si ritrova ad espletare più compiti: quello di padre, zio, fratello, amico e consigliere. È un libro pieno di psicanalisi, autoironia, umorismo, cultura yiddish, sarcasmo giovanile, ingenuità e purezza. Perché se è vero che “alcuni terapeuti sono sordi al semplice pianto di un bambino” e che “la verità è nel pianto” questa famiglia, almeno ad ascoltare, sembra essere molto brava. Buona lettura. 

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