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    I libri del lunedì. La luce dell’ambra

    “La luce dell’ambra” è il racconto non di una storia ma di molte storie tra loro intrecciate. Edito da Giuntina, questo romanzo ha pregi e difetti. 
    I pregi stanno nell’analisi di un passato che riguarda noi tutti, perché europei, figli di eventi e cultura comuni. Sono le vicende connesse agli ebrei Marrani, uomini dalla doppia identità cristiana ed ebraica, il fulcro intorno a cui la trama si dipana. I Marrani, o conversos, sono gli ebrei sefarditi che nel Medioevo e nei secoli a seguire, per imposizione dell’Inquisizione spagnola, sono costretti a convertirsi al cattolicesimo. Molti di loro però, pur professandosi pubblicamente cattolici, continuano a svolgere riti ebraici in gran segreto. 
    I difetti del romanzo risiedono in una prosa a volte piena di aggettivi, che risulta talvolta faticosa. Alcuni dei personaggi descritti risultano psicologicamente piatti ed è un peccato, perché i conversos, simbolo di scissione per eccellenza, affascinanti ed enigmatici per la propria storia personale, esigono di essere analizzati con la giusta dose di complessità. 
    L’autrice Liliana Treves Alcalay, nata a Bengasi nel 1939 e studiosa di musica tradizionale ebraica, si cimenta in quest’opera che risulta un po’ acerba. La narrazione procede a capitoli alterni e racconta le vicende personali dei Rael, una famiglia spagnola costretta a fuggire verso il Portogallo alla fine del Cinquecento, degli Israel tra Milano e Instanbul nel 1992 e dei Jovial di Belmonte “un piccolo borgo ventoso, arroccato sulle montagne della provincia di Beira”. Le vicissitudini delle tre famiglie si intrecciano al contesto storico e ai luoghi in cui la trama si svolge, facendo emergere i misteri connessi al marranesimo. 
    Il romanzo comincia con la decisione di Micol, una ragazza travolta da una crisi sentimentale ed esistenziale, di lasciare Milano per trasferirsi a Istanbul dove si fa aiutare dal nonno Victor Israel, studioso di storia degli ebrei spagnoli, per la stesura della tesi di laurea sul criptogiudaismo: “Inquisizione e Marranesimo”. Tra documenti e libri antichi Micol si appassiona alla storia dei conversos scoprendone zone di luci e d’ombra. Il misterioso ritratto di una sua antenata, appeso al muro di casa dei nonni Israel, è il centro intorno a cui il romanzo si dipana. Tra i numerosi personaggi c’è Raphael Jovial, pittore talentuoso, che abbandona il paesino di Belmonte per ritrovare una parte della propria famiglia, Francisco Rael, che gestisce il bazar di famiglia, e Amalia Rael, donna forte che custodisce il segreto della loro fede nascosta. Le storie descritte parlano di vessazioni e coraggio, di un passato che in ogni modo si è tentato di cancellare ma di cui sono rimaste sparute tracce, che valgono, ieri come oggi, più dell’oro.  
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