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    I lavori nel cimitero ebraico di Mantova sono una profanazione

    Nell’incontro che si è svolto il 24 Settembre a Mantova con il Sindaco e rappresentanti dell’Ucei e dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia, il Sindaco ha chiarito che sono previsti in tempi brevi lavori di scavo nel capannone 2, costruito sull’area cimiteriale, in profondità di 1,4 m con l’impianto di numerosi piloni. Questo intervento costituisce un’evidente profanazione delle sepolture sottostanti. Il Sindaco si è dichiarato disponibile a esaminare soluzioni alternative, purché senza aggravio economico e nel rispetto dei progetti di costruzione che sono comunque irrispettosi delle sottostanti sepolture. L’intervento sul capannone 2 è peraltro solo una parte di un progetto che presenta varie criticità.

    L’imminente grave profanazione costituisce non solo un’offesa alla tradizione religiosa ma a nostro parere è anche in contrasto con le leggi dello Stato sui vincoli cimiteriali e sulle specifiche leggi dello Stato sulle sepolture ebraiche.

    L’urgenza ci impone di sciogliere il riserbo che come rabbini abbiamo finora tenuto sull’argomento e a denunciare pubblicamente la situazione chiedendo l’immediata interruzione dei lavori e la revisione dei progetti nel rispetto della normativa religiosa.

    Quello che ci troviamo ad affrontare è un problema religioso e umano estremamente sensibile: il rispetto dei morti è alla base di qualunque società e tocca sentimenti profondi dell’animo umano.

    Il Comune di Mantova ha sicuramente fatto sforzi per tenere conto di questa sensibilità, chiediamo di fare un ulteriore sforzo e di evitare quella che a tutti gli effetti si configurerebbe come una profanazione.

    Rav Alfonso Arbib

    Presidente Assemblea Rabbinica

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