Post xenofobi su Fb e insulti, sempre ai social, alla Costituzione definia “un libro di merda”. Poi una frase contro la senatrice a vita Segre “sta bene in un simpatico termovalorizzatore” e frasi di apprezzamento per Himmler e Goering. Tutto scritto da un docente di Storia dell’Arte di un istituto alberghiero di Mestre, Sebastiano Sartori, già segretario veneto di Forza Nuova. A denunciarlo un gruppo di genitori che ha fatto un esposto alla direzione scolastica e alla procura, chiedendo, tra l’altro, la rimozione dall’insegnamento. Accade all’istituto all’alberghiero Barbarigo di Mestre dove l’insegnate di Storia dell’Arte si è lasciato andare ad insulti piuttosto forti su Fb contro i cardini istituzionali, travolgendo anche la Costituzione definendola “un libro di merda”. E inneggiando, come riferiscono i giornali locali, a “campi di concentramento in Libia”, con parole di ammirazione per Goering e Himmler e via dicendo. Sartori non è nuovo a simili pensieri sul suo profilo Fb, tanto che già nel 2015, era stato oggetto di una segnalazione all’ufficio scolastico veneziano da parte del Coordinamento studenti Medi per il suo inneggiare “alla violenza e all’odio razziale”. E ancor prima, nel 2013, è stato denunciato per aver esternato la sua simpatia al Ku Klux Klan, fatto questo di cui è stato però assolto dalla magistratura. Ora sono i genitori, che hanno i propri figli nella classe dove insegna Sartori a chiedere, tra l’altro, provvedimenti disciplinari, preoccupati dagli atteggiamenti del docente che “inneggia al razzismo, alla guerra, all’ intolleranza, al fascismo e a quanto di peggiore ci possa essere”. “Si sono prese le misure dettate dalle norme”, ha replicato la preside della scuola sulla vicenda.
Immediata la risposta del Ministro dell’Istruzione Bussetti: “Se qualcuno sale in cattedra per seminare odio e falsità evidentemente non si trova nel posto giusto. E va allontanato dalla scuola. Un concorso vinto non dà il lasciapassare per delirare e offendere”. I post del professore, che Bussetti definisce “inqualificabili”, secondo il ministro “se confermati, rappresenterebbero un fatto gravissimo, un comportamento generale non conciliabile con il ruolo di docente. Non è possibile che un insegnante si esprima in questi termini. Per questo ho sollecitato una relazione e un’ispezione: voglio verificare cosa sia realmente accaduto. Una volta accertati i fatti, assumeremo tutte le iniziative e le misure, anche sanzionatorie, necessarie a tutelare gli alunni e tutti i docenti che ogni giorno, anche a costo di enormi sacrifici, permettono alla scuola italiana di svolgere il suo fondamentale ruolo per i nostri giovani”, conclude.