Skip to main content

Ultimo numero Novembre – Dicembre 2024

Scarica il Lunario 5785

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    ITALIA

    Fosse Ardeatine, eseguita dal M° Muti la sinfonia n. 9 di Schuman per l’anniversario dell’eccidio

    Per commemorare l’80esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, presso l’Auditorium Parco della Musica si è tenuto il concerto del M° Riccardo Muti, che ha diretto l’Orchestra giovanile Cherubini e gli strumentisti della Banda dell’Arma dei Carabinieri. In questa occasione, per la prima volta in Italia, è stata eseguita la sinfonia n 9 di William Schuman intitolata “Le Fosse Ardeatine”, che il compositore statunitense scrisse dopo aver visitato il memoriale nella primavera del 1967.
    Hanno partecipato all’evento il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, il Presidente della Comunità ebraica di Roma (Cer) Victor Fadlun, la Vicepresidente della Cer Antonella Di Castro e altri rappresentanti istituzionali della Cer. Presenti, inoltre, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’Assessore alla Cultura del Comune di Roma Miguel Gotor, il Sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi e la Ministra per la Cultura tedesca Claudia Roth.
    ”La Sinfonia n.9 di William Schuman esprime uno stato d’animo drammatico per una tragedia terrificante, incomprensibile a mente d’uomo”, ha detto Riccardo Muti in una pausa delle prove. ”E’ un pezzo estremamente emotivo – ha spiegato – con momenti forti come gli archi alla fine, gli strumenti che disturbano, il dolore muto che affiora e il finale in cui compare la campana, che non è quella dantesca, non squilla da lontano, è violenta e sembra che muoia l’umanità nel terremoto finale. – e ha aggiunto – Questa musica ripercorre una tragedia che si sta ripetendo nuovamente, in modo violento, imprevisto. In un modo che non oso dipingere. I giovani, questi che sono qui, dell’orchestra Cherubini, sono una speranza. Si sente, e loro lo sentono, nei suoni quello che il compositore ha voluto dire per il futuro”.

    CONDIVIDI SU: