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    Covid-19: no al “libera tutti” sino all’immunità di gregge

    Vaccini estesi a fasce sempre più ampie di popolazione, ricoveri in calo, terapie intensive svuotate, decessi per covid sempre meno numerosi, riapertura delle attività, abolizione dell’obbligo della mascherina sono alcuni importanti segnali che dovrebbero rassicurarci circa la pandemia da covid19. 

     

    Ma è davvero così? Possiamo tornare ad abbracciare parenti e amici? Possiamo finalmente allentare  le misure di prevenzione ad iniziare dal distanziamento sociale almeno tra coloro che hanno completato il ciclo vaccinale? 

     

    Le notizie che giungono da Israele e dalla Gran Bretagna non sono incoraggianti. Questi due paesi rappresentano un osservatorio privilegiato per prevedere il comportamento della pandemia non solo perchè hanno raggiunto  le maggiori percentuali vaccinali ma anche perché hanno utilizzato due diversi vaccini, Pfizer in Israele e AstraZeneca in Inghilterra. 

     

    Va tuttavia sottolineato che malgrado questa massiccia campagna di vaccinazione, neppure questi due paesi hanno raggiunto l’obiettivo dell’80% della popolazione vaccinata che rappresenta la famosa immunità di gregge: la sola che impedisce al virus di circolare e quindi di mutare.

     

    La variante Delta plus appartiene al gruppo di varianti classificate VOC (Variants of Concern), che destano preoccupazione perché in grado di raggirare in parte l’immunità conferita dai vaccini. 

     

    In Israele, in meno di una settimana, la abolizione delle misure restrittive ha fatto scendere dal 95% al 65% l’efficacia protettiva del vaccino e i dati che affluiscono in queste ore indicano una situazione in peggioramento. Israele e Gran Bretagna stanno vagliando la possibilità di una reintroduzione delle misure restrittive.

     

    Quali le considerazioni pratiche che ne scaturiscono? Fino a quando non avremo raggiunto l’immunità di gregge non possiamo contare solo sull’efficacia dei vaccini, che pure sembrano proteggere dagli eventi più pericolosi, ma dobbiamo mantenere le misure di protezione: la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio frequente delle mani. Una raccomandazione particolare va rivolta ai nostri ragazzi perché non considerino il vaccino una specie di salvacondotto “libera tutti”.

     

    Niente di nuovo sotto il sole ebraico: i testi sacri descrivono la quarantena, il distanziamento, l’igiene personale e soprattutto il lavaggio frequente delle mani come misure preventive dei contagi, tutte norme che hanno conservato la loro attualità ed efficacia dopo millenni.

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