
Si sono svolti gli onori militari e la deposizione della corona di fiori da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dal presidente della Camera Lorenzo Fontana per l’81esimo anniversario dell’eccidio delle Fosse ardeatine, dove i nazisti guidati dal colonnello Herber Kappler fucilarono 335 persone tra detenuti politici, ebrei e sospetti oppositori come rappresaglia all’attentato di Via Rasella. Presenti il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, il presidente della Comunità ebraica di Roma Victor Fadlun, la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni e il presidente dell’Associazione famiglie dei martiri italiani, Francesco Albertelli.
La commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine è necessaria “per capire una realtà di cui bisogna essere coscienti e consapevoli”. Sono le parole della presidente dell’Ucei Noemi Di Segni. “L’importante presenza degli studenti: che capiscano esattamente cosa vuol dire ‘strage’ e cosa vuol dire ‘eccidio nazista’: questo è il termine e il significato al quale dare assoluta memoria coerente. Mai abusare di questo termine per quelle che sono altre situazioni che purtroppo e tragicamente viviamo anche oggi. Quindi – conclude Di Segni – avere consapevolezza della storia, capire cosa è stata e capire come si usano i termini anche oggi”.
Per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Abbiamo il dovere di ricordare e il dovere di guardare quegli occhi e quei volti uno a uno, di quelle 335 vittime innocenti tra civili, militari, esponenti della resistenza, ebrei, comuni cittadini. Una furia selvaggia di civili che furono trucidati dai nazisti, con la collaborazione attiva dei fascisti. Uno dei crimini più feroci della guerra – ha sottolineato Gualtieri -, una ferita che rimarrà per sempre nella nostra città. È un dovere ricordare perché solo con la memoria possiamo essere uniti come comunità e andare avanti sulla base dei valori”.