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    San Severino Marche medaglia d’oro per la lotta partigiana. Rav Di Segni: "San Severino luogo di ospitalità e riscatto, il conferimento è un atto molto importante"

    Importante riconoscimento per la Città di San Severino Marche, a cui lunedì è stata conferita la Medaglia d’oro al Merito Civile per aver partecipato alla lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale. L’onorificenza è  stata consegnata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nelle mani della sindaca Rosa Piermattei. L’emozionante assegnazione della medaglia ha seguito una cerimonia nella quale si sono ricordate le vicende vissute dalla città durante gli anni terribili del conflitto. Alla cerimonia erano presenti i fratelli Elio, Frida e Riccardo Di Segni, rabbino capo della comunità ebraica di Roma. “Questa città è un luogo di ospitalità e riscatto” ha detto il Rabbino Capo Riccardo Di Segni.

     

    La famiglia dell’attuale Rabbino Capo di Roma, durante la Guerra, fuggì dalla Capitale e fu successivamente ospitata nella località Serripola, una frazione si San Severino Marche, tra il 1943 e il 1944. Il padre del Rabbino Capo Di Segni, Mosè Di Segni, fu uno dei principali protagonisti della lotta di Liberazione nelle fila del Battaglione Mario, contribuendo in qualità di medico a salvare molte vite.  Durante la cerimonia i fratelli Di Segni, già cittadini onorari di San Severino Marche dal 2011, hanno condiviso molte storie, rivolgendosi soprattutto agli studenti presenti in sala.  “Il conferimento della medaglia d’oro alla città è un atto molto importante e dispiace solo che sia arrivato così tardi. Ma nel frattempo la città si è impegnata a mantenere il ricordo e a promuovere nuovi importanti studi che hanno fatto luce su aspetti estremamente interessanti delle vicende di quei giorni. Anche la dedica di una strada al nome di mio padre che si rifugiò là e partecipò alla resistenza è un segno molto importante della volontà di mantenere la memoria” ha detto a Shalom il Rabbino Capo di Roma.

     

    Tra gli ospiti sul palco anche Monsignor Menichelli, compagno di giochi della piccola località di Serripola della famiglia Di Segni. Il Monsignore ha voluto mostrare sul palco la foto di tre bambini assieme. Lo scatto ritrae Menichelli con i fratelli Frida ed Elio Di Segni. “Eravamo come un’unica famiglia perché chi trovò rifugio qui a San Severino Marche si trovò a vivere come nella propria famiglia e nella propria casa” ha raccontato il Monsignore. “Questa onorificenza è un lascito per la città, per il futuro e per i giovani”, ha aggiunto invece la sindaca, che durante il suo intervento ha sottolineato l’importante ruolo  delle figure femminili durante la lotta partigiana. Anche la Senatrice Liliana Segre, superstite e testimone sempre attiva della Shoah, si è unita al coro delle istituzioni cittadine che hanno elogiato l’onorificenza concessa dal Capo di Stato. “Un caro saluto a tutte le partecipanti e tutti i partecipanti alla cerimonia di conferimento della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla Città di San Severino Marche. Un saluto particolare alla signora sindaco, a tutte le autorità, al rabbino capo di Roma che so presente all’iniziativa. Un pensiero speciale al nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha voluto insignire la Città di tale prestigiosa medaglia. È giusto che la vostra Città e il vostro territorio abbiano ricevuto questo riconoscimento da parte della Repubblica, perché la Resistenza qui e in tutta Italia non fu solo un fatto di minoranze e di formazioni armate, ma senza un retroterra di aiuti, di informazioni, di solidarietà la vittoria contro il nazifascismo sarebbe stata impossibile. E fu la vittoria di tutti gli Italiani” ha sottolineato la Senatrice Liliana Segre.

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