Rav Riccardo Di Segni, Lei era presente alla commemorazione di Piero Angela in Campidoglio, come mai?
I motivi sono due. Un’ammirazione condivisa per il lavoro che ha fatto questo giornalista, un lavoro estremamente prezioso di divulgazione del patrimonio scientifico e delle conoscenze scientifiche in un paese in cui la scienza è una cenerentola. E siccome noi con lo sviluppo della scienza siamo in perfetta armonia, questo suo lavoro c’è sembrato utile e bello.
Il secondo punto è legato alla storia familiare di Piero Angela. Suo padre era uno psichiatra e all’epoca aveva in gestione quelli che venivano chiamati manicomi e ha approfittato di questa situazione per nascondere tutta una serie di ebrei che in questo modo si sono salvati e tardivamente ha riconosciuto riconoscimenti. (Anche a Yad Vashem). Ne ha parlato poi anche Piero Angela con la sobrietà e la grazia che gli erano caratteristici.
Lei ha detto con la scienza siamo in perfetta armonia. Qual è il rapporto tra il mondo ebraico e la scienza?
La conoscenza dei segreti della natura fa parte delle potenzialità umane, è considerata un’attività non solo lecita ma opportuna. Ed è un’attività in cui gli ebrei in questi ultimi due secoli si sono dedicati con grande investimento di risorse e con grandissimi risultati in tutti i settori della scienza.
Qual è il suo settore preferito nell’ambito della scienza?
Ho fatto per 40 anni il medico, qualche simpatia ce l’ho.
Ha un personaggio scienziato ebreo preferito?
Ce ne sono tanti, non ho grandi modelli ideali, sono piuttosto critico sulle idealizzazioni e beatificazioni anche degli scienziati.