“Auschwitz è simbolo incancellabile dell’abominio, conseguenza diretta delle leggi razziste emanate dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, con cui il fascismo italiano collaborò fino alla Soluzione Finale”. Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, appena rientrato da Auschwitz, dove si è commemorato l’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio, ha aperto la cerimonia al Quirinale, ricordando il significato della Shoah e le responsabilità storiche italiane.
Nel suo discorso, Mattarella ha sottolineato l’urgenza di contrastare l’odio che ancora oggi serpeggia nella società: “È doloroso e inaccettabile che ignobili insulti razzisti continuino a colpire la senatrice Segre, soprattutto sui social media, nati come espressione di libertà ma spesso trasformati in strumenti di violenza. Reati così gravi vanno perseguiti per tutelare la giustizia e la democrazia”.
Ribadendo che “l’antisemitismo non è un problema degli ebrei, ma di tutta la società”, il Capo dello Stato ha richiamato tutti al dovere di difendere la memoria e i valori democratici per garantire un futuro fondato su pace, giustizia e fratellanza. Citando Primo Levi – “Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi” – ha inoltre evidenziato i pericoli di un presente segnato da guerre e violenze. “La nostra Costituzione è nata per cancellare i principi del nazifascismo, ed è un antidoto alla legge del più forte e alla prepotenza dell’uomo solo al comando. Non cediamo allo sconforto. Ripetiamo con forza quel grido che proviene da Auschwitz: ‘Mai più’”.
Durante la cerimonia, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, ha lanciato un accorato appello: “Dopo il 7 ottobre 2023, ci sentiamo dire sempre più spesso ‘Siete i nazisti di oggi’. Accuse che arrivano da alte rappresentanze e organizzazioni internazionali, che rispondono all’eco di appelli iraniani e alleati. I meccanismi di propaganda e inganno sono gli stessi del passato”. Di Segni ha espresso poi gratitudine al governo italiano per il lavoro svolto sulla Strategia per il contrasto all’antisemitismo, presentata il 27 gennaio: “Attribuisco particolare rilevanza al lavoro sulla scuola e verso i giovani. Ringrazio la Presidente Meloni, il governo e il coordinatore Angelosanto per questo importante documento”. Ha poi condannato le derive nostalgiche e l’uso di simboli del passato: “Offendere la memoria e la dignità umana, restituendo spazio al braccio alzato e al saluto romano, è un abuso inaccettabile”.
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ricordato la brutalità della Shoah, definendo i lager “un progetto di annientamento volto a distruggere non solo i corpi, ma anche l’identità e la dignità delle vittime”. Ha poi aggiunto: “È nostro dovere trasmettere ai giovani l’importanza della memoria, affinché questi orrori non si ripetano”.
Tra i presenti alla cerimonia, i sopravvissuti alla Shoah Sami Modiano, Edith Bruck, Andra e Tatiana Bucci, oltre alla senatrice a vita Liliana Segre, che, dopo anni di assenza, ha offerto una toccante testimonianza sulla deportazione: “Non ci sono parole nel ricco vocabolario italiano per descrivere quello che si è vissuto”. Alla domanda di uno studente su come evitare che la storia si ripeta, Segre ha risposto con semplicità e profondità: “Accoglienza. Accogliere chi è diverso da te”.