Dal 16 al 26 gennaio 2020, il museo MAXXI di Roma ospiterà la mostra “An Iron Ring”, ideata da Alessandro Valeri e curata da Fiorella Bassan e Giorgia Calò. L’idea nasce da un viaggio che l’artista fece in Israele nel 2011, dove ebbe occasione di visitare l’orfanotrofio “Tzippori”, vicino Nazareth. Un luogo gestito da suore cattoliche con l’aiuto di persone ebree, cristiane e musulmane, e che mescola in modo omogeneo bambini di diverse religioni. Così, l’artista catapulta il pubblico nel mondo dei bambini attraverso una scrivania, stile scolastico, al centro della sala. Di fronte, centinaia di matite spezzate. Sono le vite spezzate di quei bambini che vivono nell’orfanotrofio, chi perché orfano di genitori, chi perché vittima di violenze domestiche. Nonostante questo luogo possa sembrare un loco di tristezza, l’artista vi riscopre, invece, un forte senso di umanità e rimane impressionato dal forte contatto umano e dalla cordiale collaborazione di persone, adulti e bambini, con credo differenti, a differenza di quanto si è abituati a vedere e sentire. Le diversità si annullano in quella “Oasi di Tolleranza”. La conoscenza ed il dialogo sono fondamentali per abbattere il pregiudizio, per questo Valeri accoglie gli invitati con la scritta “parlami di te”. Molti i quadri presenti nella sala, due in particolare sono molto toccanti. Entrambi raffigurano la quotidianità, ma in due modi diametralmente opposti. Il primo quadro, infatti, raffigura dei bambini intorno ad un pallone, mentre il secondo, una camera antigas. La vita e la morte. Il compito dell’artista è quello di unire le diversità e di promuovere il dialogo fra culture, affinché tutti i quadri possano un giorno essere esclusivamente riempiti dalle immagini di ragazzi che giocano insieme.