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    È scomparso Amos Luzzatto, tra le grandi guide dell’ebraismo italiano

    Si è spento a Venezia Amos Luzzatto, una delle più grandi personalità dell’ebraismo italiano.

    Medico, scrittore, intellettuale, professore universitario, politicamente e socialmente impegnato, Luzzatto era nato nel 1928 a Roma e nel ’39 era emigrato con la famiglia nell’allora Palestina mandataria, che dieci anni dopo sarebbe diventata lo Stato di Israele. Quella straordinaria epopea di rinascita della nazione degli ebrei Luzzatto l’aveva vissuta solo in parte, perché era tornato in Italia nel 1946, conservando però sempre uno spirito sionista e di attaccamento alla Terra dei Padri, di cui parla un perfetto e fluente ebraico.

    In Italia, oltre a proseguire gli studi, ha sempre unito l’impegno professionale e culturale, alla cura e alla rinascita dell’ebraismo italiano, uscito decimato dalla persecuzione nazifascista. Luzzatto infatti ha prima guidato come presidente la Comunità ebraica di Venezia e successivamente è stato presidente, dal 1998 al 2006 dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane rappresentando nei più alti consessi nazionali e internazionali la più antica comunità ebraica della diaspora.

    Il suo straordinario attaccamento all’ebraismo, unito ad un insaziabile desiderio di conoscere e di studiare, non erano solo uno degli aspetti della personalità e del carattere di Amos Luzzatto ma erano anche i punti di riferimento della sua famiglia e quindi della sua educazione, trasmessi dal nonno materno, il rabbino e intellettuale Dante Lattes, e prima ancora dal trisavolo Samuel David Luzzatto, conosciuto anche come Shadal, considerato tra i più grandi esegeta ed ebraista al mondo.

    Questa enorme eredità culturale, Luzzatto l’ha ulteriormente vivificata sia come curatore di molte pubblicazioni a carattere ebraico, è stato direttore della Rassegna Mensile d’Israel, sia come autore di moltissimi libri e saggi, tra i quali: “Ebrei moderni” (Bollati-Boringheri, 1989); “Sinistra e questione ebraica” (Editori Riuniti, 1989); “Oltre il Ghetto” (con David Bidussa e Gadi Luzzatto Voghera) (Morcelliana, 1992); “Annali Einaudi – Storia degli ebrei d’Italia, vol. II” (Einaudi, 1997); “Leggere il Midrash” (Morcelliana, 1999); “Una vita tra ebraismo, scienza e politica” (Morcelliana, 2003); “Il posto degli ebrei” (Einaudi, 2003); “La leggenda di Concobello” (Mursia, 2006); “Hermann” (Marsilio, 2010).

    Tra le sue ultime opere anche un’autobiografia (Conta e racconta: memorie di un ebreo di sinistra, Mursia editore), nella quale ha ripercorso una vita fatta di sapere, incontri e impegno.

    Alla famiglia le condoglianze della Comunità Ebraica di Roma e della redazione di Shalom.

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