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    A ROMA IL CONCERTO DELLA MEMORIA: “LÀ DOVE GIACE IL CUORE. NOTE E PAROLE D’ESILIO”

    Dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden, la storia di Israele è segnata dalle peregrinazioni e dalla nostalgia per il Paradiso perduto. Dalla deportazione Babilonese, alla schiavitù in Egitto, dalla espulsione dalla Spagna nel 1492, fino alla fuga dai pogrom e dalle guerre nel Novecento, la condizione di esilio e sradicamento ha segnato nel profondo l’identità del popolo ebraico, accompagnandone la storia. Il settimo Concerto della Memoria, in occasione della Giornata della Memoria, dal titolo “Là dove giace il cuore. Note e parole d’esilio”, che si tiene oggi, dalle 20.30, all’Auditorium Parco della Musica di Roma, si impegna a far risuonare l’esperienza di tutti coloro i quali ieri e oggi, ebrei e non, hanno condiviso il medesimo destino di separazione, allontanamento e abbandono della propria identità: ebrei askenaziti e sefarditi, armeni, africani deportati come schiavi, italiani e irlandesi imbarcatisi in un passato recente in cerca di fortuna, profughi contemporanei respinti alla frontiera o separati dai figli. I testi selezionati saranno letti da Manuela Kustermann e Alessandro Haber, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Un cast di interpreti internazionali farà rivivere le canzoni composte da musicisti esiliati in epoche e Paesi diversi. Protagonista per il terzo anno del Concerto della Memoria, Cristina Zavalloni, accompagnata dall’ensemble di solisti jazz Lagerkapelle (Vince Abbracciante, Giuseppe Bassi, Seby Burgio, Andrea Campanella, Gaetano Partipilo, Giovanni Scasciamacchia). Le guest stars sono Raiz, protagonista della scena musicale partenopea e interprete della pellicola di John Turturro “Passione” e, dall’Armenia, Gevorg Dabaghyan, considerato uno dei massimi suonatori di duduk, lo strumento nazionale armeno, che farà rivivere la voce del genocidio del suo popolo attraverso le note di padre Komitas, compositore ed eroe nazionale che trascrisse, salvandole dall’oblio, le musiche tradizionali. Da Toronto arriva per la prima volta a Roma l’ARC Ensemble (Artists of The Royal Conservatory), tre volte nominato per il Grammy Award e specializzato nella ricerca e nel recupero delle opere di compositori ebrei che fuggirono dalla Germania nazista. Per il Concerto della Memoria l’ARC Ensemble eseguirà brani sinfonici di Walter Kaufman (“String Quartet n. 11 – Finale”) e Julius Chajes (“Palestinian (Hebrew) Suite”), e di Michael Csanyi Wills “The Last Letter”, una canzone composta sul testo della lettera-testamento che sua nonna scrisse per incoraggiare figli e nipoti a lasciare l’Ungheria. Il Coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretto da Piero Monti, aprirà il concerto con “Va’ pensiero”, una delle pagine più celebri della storia della musica, paradigma di tutti gli esili. Canti sefarditi (“La Roza enflorence”), afroamericani (“I Be So Glad… When The Sun Goes Down”, “Homeland”), armeni (“Dle Yaman”), italiani (“Ma se ghe pensu”, “Lacreme napulitane”) rievocheranno la condizione dello sradicamento, della nostalgia, della speranza, sentimenti comuni a tutti gli esiliati. Ad arricchire il programma è anche la partecipazione della giovane contralto Nathalie Coppola – cantante italiana di origine haitiane, che canterà Homeland di Miriam Makeba con il coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – e quella straordinaria di Daniela Ayala e Pasquale Di Simone, ballerini di tango noti per la partecipazione a Ballando con le stelle. Il concerto, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio, promosso dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane, è organizzato da BrainCircleItalia, Musadoc, Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed Euro Forum, con il contributo di Mediocredito Centrale, Salini Impregilo, Acea e Lundbeck Italia; con il sostegno dell’ambasciata del Canada, dell’ambasciata della Svizzera e di Gomitolorosa; con la media partnership di Rai Cultura.

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