La Brigata Ebraica, dopo le polemiche degli ultimi anni ad ogni celebrazione a Roma per il 25 aprile, è tornata stamane con un blitz a Porta San Paolo, simbolo della resistenza romana. “Porta San Paolo è anche nostra. Con un blitz ed insieme ad un gruppo di volontari ebrei di Roma ci siamo ripresi Porta San Paolo ed abbiamo deposto una Corona sulla lapide che ricorda il sacrificio di coloro che hanno combattuto per la libertà: Partigiani , truppe Alleate e Soldati della Brigata Ebraica -spiegano i promotori dell’iniziativa- Per quest’ultimi abbiamo recitato un Kaddish ed intonato l’Hatikva (Inno nazionale dello Stato d’Israele) ed abbiamo poi ricordato da cittadini italiani , tutti i Partigiani e cantato inno nazionale italiano. Il tutto nel cuore di Porta San Paolo”. Sul posto si trovavano i rappresentanti dell’Anpi. “Ad onor di verità non ci hanno detto nulla e ci siamo scambiati con tutto staff del loro servizio d’ordine. Siamo stanchi doverci rinchiudere. Non dobbiamo più nasconderci ed è bene che si sappia che la Città di Roma così come ogni piazza in Italia è anche nostra -spiegano i promotori- Dedichiamo questo blitz a tre valorosi uomini. Zi Moretto, Roberto “Pucci” e al Partigiano , gia’ presidente Anpi, Massimo Rendina che sempre ricordava i soldati della Brigata Ebraica ogni 25 aprile”.