Istituita in Israele il 4 di Iyar del 1963, Yom Hazikaron è la giornata volta a commemorare i caduti delle guerre di Israele e le vittime del terrorismo. Cade una settimana dopo Yom HaShoah, la Giornata della Shoah, e un giorno prima di Yom HaAtzmaut, il Giorno dell’Indipendenza, Yom Hazikaron (quest’anno cade martedì 28 aprile) è una data che accomuna tutta la popolazione; infatti molte attività di intrattenimento e svago non vengono aperte in segno di rispetto. La mattina di questa giornata, così come la sera che la precede, viene fatta suonare la sirena in tutta Israele. Si smette di lavorare, studiare e di guidare. Indipendentemente da dove ci si trova e che cosa si stia facendo, tutti si alzano in piedi in segno di rispetto per ascoltare il suono della sirena per commemorare i caduti. Israele si ferma. Lo stato che sorge dal deserto, quello tecnologico, avanzato e dinamico, si ferma.
La guerra d’indipendenza, quella dei Sei Giorni, del Kippur; Israele sin dalla sua fondazione è stata costretta a difendersi da troppi stati che hanno tentato, e tutt’oggi tentano, di distruggerla, ma invano. Quanti giovani non sono mai tornati? Quanti padri? Il loro ricordo deve essere di benedizione, ma anche il monito per proseguire il cammino che Israele sta percorrendo, quello della democrazia e della lotta al terrorismo, quel terrorismo che ha stroncato troppe vite innocenti. Così, prima di festeggiare Yom HaAtzmaut, Israele ricorda chi ha pagato con la vita la libertà dei propri cittadini, perché nessuno deve rimanere indietro.