Una Hanukkià unica nel suo genere. I frammenti dei razzi lanciati negli anni da Gaza verso Israele sono stati utilizzati dalla Hesder Yeshiva – centro di studio ebraico ortodosso – per costruire il candelabro tipico della festa di Hanukkah.
Posizionata sul tetto dell’istituto, la Hanukkià simboleggia il trionfo del bene dalle ceneri del male, e di come la vita sia sempre predominante sulla morte. All’accensione del candelabro a nove braccia, oltre che studenti e rabbini, ha preso parte anche la madre di Amit Ben Yigal, il giovane soldato israeliano ucciso lo scorso anno dal lancio di una pietra durante un’operazione di arresti in un villaggio palestinese nel nord della Cisgiordania. “Il coraggio gli è costato la vita – ha detto – ma lo ha trasformato in un simbolo di luce nel mondo”.
Un concetto ripreso anche dal rabbino Dror Aryeh, che lavora nella Yeshiva: “Abbiamo preso la loro voglia distruzione e l’abbiamo usata per accendere le luci: quelle della città di Sderot e quella di Amit Ben Yigal, che arde dentro ognuno di noi”.