Alcuni giorni fa è uscita solamente in Israele, la canzone “קטן עלינו”. Per chi non è residente nello stato ebraico, non è possibile ascoltare la canzone su YouTube, ma solo sul sito del quotidiano israeliano Israel Hayom.
Che ha di particolare questa canzone? È stata cantata da quaranta tra i cantanti più famosi di tutto il panorama musicale israeliano. Scritta e prodotta da Static (Liraz Russo), del duo Static&Ben El, e il produttore Yarden “Jordi” Peleg.
Il duo musicale, di cui fa parte anche Ben El Tavori, e il produttore, sono considerati dei Re Mida della musica israeliana, infatti questo sodalizio è autore di diverse hit, anche di livello internazionale. Da quando fanno parte del colosso discografico Saban Music Group, del miliardario Haim Saban, sono arrivati a fare collaborazioni con i Black Eyed Peas, Pitbull e J Balvin.
La canzone, sulla falsa riga di altre canzoni famose come We Are the World e Domani, ha uno scopo benefico. I proventi verranno destinati agli ospedali, ai reparti COVID e alle équipe mediche in prima linea per la lotta alla pandemia nello Stato d’Israele.
Come ha spiegato lo stesso Static in un post di Instagram, il progetto è nato da “un sogno di voler fare del bene attraverso la musica, che è quello che sappiamo fare meglio”.
La canzone cerca di instillare in coloro che la ascoltano un po’ di speranza in un futuro migliore. “Abbiamo passato tutto e passeremo anche questo periodo” spiega l’artista israeliano, “ci sono successe molte cose difficili, ma abbiamo passato tutto. E così, crediamo e siamo fiduciosi che riusciremo a superare anche questo”. “קטן עלינו” è considerata da Liraz Russo “lo slogan più israeliano che ci sia”.
Diversi grandi nomi della musica israeliana hanno partecipato con l’unico obiettivo di fare del bene, tra questi: Omer Adam, Moshe Peretz, Dudu Aharon, Eden Ben Zaken, Noa Kirel, che ha firmato un contratto milionario con la Atlantic Records, Ella Lee, giovanissima cantante israeliana arrivata in cima a tutte le classifiche israeliane con solo due singoli, Eden Elena, che avrebbe partecipato all’Eurovision 2020 se la pandemia non avesse annullato il festival, e la cantante della leggendaria “Halleluja”, Gali Atari.