Scoperta a sorpresa nei pressi di Giaffa: nel corso degli scavi per il Museo di Uri Geller, illusionista e personaggio televisivo israeliano, è stata rinvenuta una grande fabbrica di sapone (masbanehin in arabo, masbena in ebraico), risalente all’epoca ottomana, probabilmente XIX secolo.
Gli archeologi della Israel Antiquities Authority (IAA) sono stati sorpresi da una grande camera, presto identificata. Nel sito, ben conservato, sono stati ritrovati intatti molti strumenti che venivano utilizzati: mestoli per mescolare le materie prime, un grande calderone, un focolare, cisterne per l’acqua e volte sotterranee utilizzate per lo stoccaggio.
La produzione di sapone nella Terra di Israele è un’attività registrata fin dal X secolo. Un importante centro era Nablus, dove si trovano ampi uliveti; tutt’ora vi operano due fabbriche di sapone. Questa produzione ha caratterizzato anche altre città, come Gerusalemme, Gaza, Lod, oltre alla stessa Giaffa. Proprio in quest’ultima, Yoav Arbel della IAA ha dichiarato che la fabbrica scoperta è la seconda del suo genere ad essere stata rinvenuta.
Nel Medioevo e in età moderna i prodotti per l’igiene del corpo erano anche esportati, soprattutto nel mercato egiziano. Il successo di questo sapone era nelle materie prime: se in quello europeo veniva spesso utilizzato grasso di maiale, nella Terra di Israele erano usati altri materiali. L’ingrediente principale era il grasso d’oliva, a cui si aggiungeva il sodio ricavato dalla salicornia, pianta ricca di potassio, acqua e lime. Gli artigiani miscelavano gli ingredienti, per poi cuocerli in grandi calderoni per sette-dieci giorni. Successivamente, il sapone liquido era versato su speciali superfici per raffreddarsi e solidificarsi per altri dieci giorni. Infine veniva tagliato in barre su cui veniva impresso il sigillo di fabbrica. Per il prodotto finale servivano poi altri due mesi, durante i quali i prodotti venivano impilati e lasciati asciugare.
Il Museo di Uri Geller (la cui apertura è prevista per la fine del 2019) esporrà gli oggetti e i regali che l’illusionista israeliano ha ricevuto negli anni da personaggi illustri come Salvador Dalì, Pablo Picasso, Albert Einstein e tanti altri. Ma dopo questa scoperta, i visitatori potranno ammirare anche tutti gli utensili e i macchinari della fabbrica di sapone che proprio in quest’area sono stati ritrovati.