Se oggi si andasse al voto in Israele, il Likud – il partito del
premier Benyamin Netanyahu – prenderebbe 30 seggi, gli stessi che ha ora. Lo
rivela un sondaggio della Radio Militare condotto il giorno successivo alla
conclusione della minacciata crisi di governo risolta dal premier. Subito dopo,
arriverebbe il partito centrista di Yair Lapid ‘Yesh Atid’ con 18 seggi (contro
gli 11 di oggi). Il cartello elettorale di ‘Campo sionista’ (laburisti più
centristi di Tzipi Livni), si fermerebbe a 12 con una perdita secca rispetto ai
24 di oggi. In discesa anche ‘Lista araba unita’ che passerebbe da 13 a 11. I partito
‘Focolare ebraico’ – il cui leader Naftali Bennett ha confermato ieri
l’appoggio a Netanyahu allontanando la crisi di governo – avrebbe 9 seggi
contro gli 8 di oggi. I centristi di ‘Kulanu’ – che sono nel governo – perderebbero
1 seggio passando da 10 a 9 mentre ‘Israel Beitenu’, il partito di Avigdor
Lieberman – dimessosi da ministro della difesa in opposizione a Netanyahu sulla
tregua con Hamas a Gaza e volano della crisi ora superata – ne guadagnerebbe
uno salendo da 8 a 9.