Il voto di martedì sarà di nuovo un testa a testa tra il Likud del premier Benjamin Netanyahu e il partito Blu e Bianco dell’ex generale Benny Gantz, cinque mesi dopo le ultime elezioni. Almeno secondo quanto indicano i sondaggi, gli ultimi prima delle elezioni che dovrebbero fare uscire Israele dall’impasse politico degli ultimi mesi. Entrambi i partiti dovrebbero superare la quota di 30 seggi nella Knesset, ma i vari istituti assegnano loro margini diversi. Per le rilevazioni pubblicate dai quotidiani Maariv e Israel Hayom, il Likud sarebbe lievemente in testa, con 33 seggi, seguito dal partito di Gantz che oscillerebbe tra i 32 e i 31 seggi. Previsioni ribaltate, invece, nel sondaggio pubblicato dall’emittente tv Kan, che assegna 33 seggi al partito Blu e Bianco e 31 al Likud di Netanyahu. Al di là di quello che sarà il risultato dei singoli partiti, rimane irrisolto il nodo di quale maggioranza nascerà nella prossima Knesset. La tradizionale coalizione di centro destra tra il Likud e i partiti religiosi, secondo i sondaggi, non sembra in grado di superare la soglia dei 61 seggi necessari, senza il sostegno di Israel Beytenu, la formazione di destra dell’ex ministro della Difesa e degli Esteri Avigdor Lieberman.
Proprio il rifiuto di Lieberman di aderire alla coalizione di centrodestra guidata da Netanyahu, ha portato a nuove elezioni, dopo il voto dello scorso aprile. Dopo settimane di trattative, è rimasto insanabile il conflitto tra Lieberman e i partiti religiosi sul tema dell’estensione della leva obbligatoria anche per gli ebrei ortodossi. La questione, sulla quale si dibatte da anni, si riproporrebbe anche dopo il voto di martedì. Il 69enne Netanyahu, all’inseguimento di un quinto mandato, con le elezioni di martedì si gioca il suo futuro politico.