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    Sky Dew, il nuovo aerostato israeliano a difesa dello spazio aereo

    Si chiama Sky Dew ed è il nuovo aerostato, dotato di avanzato sistema di rilevamento missili-aerei, che l’aeronautica israeliana si sta preparando a lanciare nel cielo. Lo scopo è quello di intensificare la copertura dello spazio aereo, in particolare quello della zona nord che è più sensibile a presenze ostili. A riportare la notizia è il The Times of Israel.

    Il sistema ha lo scopo di integrare e migliorare le tecnologie già esistenti, posizionando i sensori ad alta quota al fine di rilevare missili a lungo raggio, missili da crociera e droni. “Offre un significativo vantaggio tecnologico e operativo per il rilevamento tempestivo e preciso delle minacce – spiega Boaz Levy, CEO di Israel Aerospace Industries – Aumenta l’affidabilità della sorveglianza aerea e l’efficienza di risposta contro gli obiettivi”. 

    Sky Dew, uno degli aerostati più grandi nel proprio genere, è stato sviluppato in una joint venture tra l’Organizzazione per la difesa missilistica israeliana e l’Agenzia per la difesa missilistica degli Stati Uniti. Negli ultimi mesi, il sistema è stato sottoposto agli esami finali e preparato per lo spiegamento definitivo. Una campagna di test atta a dimostrare “le eccezionali capacità della difesa missilistica d’Israele, anche contro i missili da crociera” ha riferito il direttore dell’Organizzazione per la difesa missilistica israeliana, Moshe Patel. Il capo dell’aeronautica israeliana Amikam Norkin ha accolto il nuovo aerostato, sottolineando che la IAF (Israel Air Force) ha sistemi difensivi ed offensivi per difendere lo Stato e la sua sovranità. 

    Una difesa, quindi, che dovrà fare i conti coi droni e missili da crociera di fabbricazione iraniana che inondano il Medio Oriente e che rappresentano una minaccia maggiore rispetto alle armi usate in passato dai gruppi terroristici. Alla luce di questa minaccia, l’IDF intende disporre una copertura difensiva completa e permanente sullo spazio aereo del nord di Israele entro i prossimi due anni, con l’intenzione di estenderla eventualmente all’intero paese.

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